Apple Tv +, la Mela entra nel settore dello streaming video (e dell'informazione): aperta la sfida a Netflix

Apple Tv +, la Mela entra nel settore dello streaming video (e nell'informazione): aperta la sfida a Netflix
di Andrea Andrei
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Lunedì 25 Marzo 2019, 21:19 - Ultimo aggiornamento: 21:30

Apple entra ufficialmente nel mondo dei video in streaming. E non lo fa con calma, come ad esempio ha scelto di fare Amazon, ma con tutta la potenza di cui è capace, reclutando dei mostri sacri del cinema e della tv. Sul palco del suo evento, andato in scena nella sede di Cupertino (dal titolo evocativo "It's show time"), si sono avvicendati nomi del calibro di Oprah Winfrey, Steven Spielberg, Jennifer AnistonReese Witherspoon, Steve Carrell, Jason Momoa, Alfre Woodward, in una passerella che ha trasformato lo Steve Jobs Theatre in una bolgia.

Tutti lì per presentare film, serie tv e programmi che li vedono protagonisti su "Apple Tv +", il nuovo servizio streaming in abbonamento che può vantare anche la partecipazione di Ron Howard e J.J. Abrams, potrebbe davvero creare problemi ai concorrenti, Netflix in primis. Tanto che quest'ultima ha già pensato di correre ai ripari: secondo i rumors potrebbe presto offrire un abbonamento super-economico (si parla di meno di 4 euro), anche se all'inizio dovrebbero essere coinvolti solo alcuni Paesi asiatici. Quel che è certo, è che almeno per ora la società fondata da Reed Hastings e Marc Randolph ha retto bene il colpo e a Wall Street è andata meglio della (nuova) concorrente, guadagnando l'1,3% contro il -2% di Apple.
 

 

LE NOTIZIE
Comunque era evidentemente solo questione di tempo. Apple, come tutti i maggiori protagonisti del settore hi-tech, si concentra così sui servizi, vera El Dorado del prossimo futuro della tecnologia, prima ancora dei dispositivi. E per farlo, oltre a trasformarsi in una casa di produzione video, ha anche deciso di dare una svolta significativa al suo tradizionale "isolamento", aprendosi verso l'esterno con l'obiettivo ambizioso ma per lei non irraggiungibile di diventare non solo un'azienda che offre servizi, ma che aggrega quelli degli altri. Lo dimostra la nuova app "Tv", che comprende un servizio, "Tv Channels", che l'azienda vuole rendere disponibile anche sulle smart tv concorrenti come quelle di Samsung, Sony e LG. Il servizio facilita l'abbonamento a canali come Showtime e Starz e sarà disponibile da maggio, inizialmente in 10 Paesi e poi in oltre 100. Su Mac arriverà invece in autunno.

Ma lo dimostra anche "Apple News +", un servizio a pagamento dal quale poter accedere con un solo abbonamento al prezzo di 9,99 dollari al mese a quotidiani e oltre 300 magazine, fra cui "Wall Street Journal", "Los Angeles Times", "People", "New Yorker" e "Time". "News +" è attivo da oggi negli Stati Uniti e più avanti lo sarà in Canada, più tardi in Australia e Gran Bretagna. Un'operazione, quella della "Netflix dell'informazione", che si paventava da tempo ma che si scontra con varie difficoltà, soprattutto nelle contrattazioni con gli editori. Pare che Apple infatti chieda il 50% dei ricavi, cosa che ha spinto "New York Times" e "Washington Post" a rifiutare l'accordo. C'è da capire come e quando il servizio sarà esportato in Europa, dove la battaglia scoppiata in passato per Google News e la riforma del copyright (che domani sarà votata a Strasburgo) potrebbero mettere i bastoni fra le ruote a Cupertino.

I VIDEOGAME
Altro settore in fermento è sicuramente quello dei videogiochi in streaming, che ha visto negli ultimi giorni entrare nell'arena Sony con "PlayStation Plus", e Google con "Stadia". Apple vuole essere anche lì, e a Cupertino ha svelato "Arcade", servizio ad abbonamento che dà accesso a oltre 100 nuovi ed esclusivi videogiochi, anche offline, e che sarà disponibile in autunno.

I PAGAMENTI
Infine, la finanza.
Un settore in cui Apple è già entrata con discreto successo grazie ad Apple Pay, il sistema di pagamenti tramite smartphone. Ora, grazie a una partnership con Goldman Sachs (a Cupertino c'era anche l'amministratore delegato David Solomon), l'azienda della Mela lancia il nuovo servizio "Apple Card", una carta di credito (anche fisica) che si può usare in tutto il mondo grazie al circuito MasterCard su tutti i dispositivi Apple ed è priva di commissioni.


Con un simile ventaglio di servizi, Apple sembra dunque voler superare definitivamente il concetto di azienda tecnologica "elitaria" per buttarsi nella mischia dei servizi mainstream. L'ecosistema, insomma, si allarga, ed è forse il vero primo passo importante compiuto nell'era dell'amministrazione Tim Cook, iniziata ormai 8 anni fa (praticamente un'era per i tempi tecnologici). E sono forse giustificate le lacrime di emozione che lo stesso Cook ha versato sul palco alla fine del discorso di Oprah Winfrey, quando ha voluto ringraziare, con la voce tremante, gli altri dirigenti e i dipendenti dell'azienda da lui guidata. Perché da azienda tecnologica con una vocazione creativa Apple ora si trasforma in un'azienda creativa a tutti gli effetti. Qualcosa che forse anche Steve Jobs avrebbe apprezzato.

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