De Vito, indagato per corruzione Donnarumma. Acea: «È totalmente estraneo»

Arresto De Vito, indagato per corruzione anche Donnarumma
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Sabato 23 Marzo 2019, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 19:32
L'amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'indagine che ha portato nei giorni scorsi all'arresto di Marcello de Vito, ex presidente dell'assemblea capitolina. L'accusa nei confronti di Donnarumma è di corruzione ed è legata a due sponsorizzazioni, da 25 mila euro ciascuna, che Acea fece per dei concerti di Natale nel 2017 e 2018 e che si tennero presso l'auditorium di via della Conciliazione

Il 20 marzo scorso, giorno degli arresti di De Vito e di altre tre persone, tra cui anche l'avvocato Camillo Mezzacapo, i carabinieri del nucleo investigativo avevano perquisito l'abitazione di Donnarumma. Secondo gli inquirenti, dietro le due sponsorizzazioni si celerebbe il frutto della corruzione. Nella prima tornata di arresti, nel filone principale della maxindagine della Procura di Roma, era stato coinvolto anche l'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, che ha ottenuto il giudizio immediato e la prossima udienza è fissata per il 4 di aprile.

Acea: Donnarumma totalmente estraneo. «Acea, ribadendo ancora una volta la sua piena fiducia nell'operato della Magistratura, in merito alle notizie che i media stanno riportando riguardo l'iscrizione nel registro degli indagati dell'amministratore delegato Stefano Donnarumma, sottolinea con forza, nel rispetto di tutti gli stakeholder e del mercato, che questa, stante l'atto notificato, non ha nulla a che vedere con il futuro stadio della Roma né con le vicende riguardanti l'asserito progetto di spostare la sede del Gruppo nel futuro »Business Park«, che dovrebbe sorgere proprio nei pressi dell'opera».
Lo sottolinea la società in una nota. «Quella di Donnarumma - prosegue Acea - è una estraneità assoluta, tant'è che non ha comportato alcun specifico addebito da parte delle Autorità inquirenti nei confronti dell'Ad. L'unica contestazione che gli viene rivolta riguarda due sponsorizzazioni, del valore di 25mila euro ciascuna, realizzate nel 2017 e nel 2018. Volendo andare sul punto, l'azienda precisa che tra le varie deleghe che il Consiglio di Amministrazione ha attribuito all'ingegner Donnarumma non vi è mai stata quella riferita alle sponsorizzazioni, che invece, fin dall'insediamento dell'attuale CdA (3 maggio 2017), erano nella responsabilità della Presidenza. Successivamente, dal 21 giugno 2018, la competenza sulle sponsorizzazioni è stata attribuita ad un Comitato Esecutivo appositamente creato e presieduto da un consigliere indipendente espressione della minoranza. Un dato di fatto che il Gruppo ha portato subito all'attenzione delle Autorità inquirenti attraverso una dettagliata relazione consegnata già nella serata di ieri. Tra la documentazione messa a disposizione degli investigatori c'è anche quella relativa proprio alle sponsorizzazioni oggetto dell'indagine. Da questa si deduce in maniera incontrovertibile la totale estraneità di Stefano Donnarumma: le due sponsorizzazioni sono state decise dall'allora Presidente che aveva i poteri in materia».
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