Tangenti stadio, interrogati consiglieri M5s e funzionari comunali: pressioni di De Vito per gli appalti

Frongia, Raggi e De Vito
3 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Marzo 2019, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 08:22

Inchiesta sul nuovo stadio della Roma: sfilata di testimoni e indagati oggi in Procura, a Roma, nell'ambito dell'indagine che il 20 marzo scorso ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'oramai ex presidente dell'assemblea capitolina, Marcello De Vito.

Colpo di acceleratore all'attività istruttoria da parte degli inquirenti che puntano, in primo luogo, a circoscrivere il campo di azione di De Vito e quelle che per gli inquirenti sono state le sue pressioni svolte in seno all'amministrazione capitolina per agevolare le richieste degli imprenditori Parnasi, Toti e Statuto che puntavano ai maxiappalti rappresentati, oltre che dal nuovo stadio della Roma, anche dall'area degli ex Mercati generali e la zona dell'ex stazione Trastevere, nel cuore della Capitale.

LEGGI ANCHE: Tangenti stadio, Raggi: «Roma saccheggiata per 30 anni, non si torna indietro»

Proprio in questo ambito, nel pomeriggio, i pm titolari dell'indagine hanno ascoltato come persone informate sui fatti due consigliere M5s: si tratta della presidente della Commissione Urbanistica Donatella Iorio e quella della Commissione Lavori Pubblici Alessandra Agnello. Le audizioni sono legate al fatto che le Commissioni, nei mesi scorsi, si sono occupate di analizzare l'iter di alcuni dei progetti al centro dell'indagine. Le audizioni dei due esponenti pentastellati non è stata l'unica attività svolta dai magistrati capitolini.

 



Sempre in questo segmento di indagine è stata interrogata una delle persone indagate: si tratta di Gabriella Raggi, capo segreteria dell'assessorato capitolino all'Urbanistica. Il suo nome spunta nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Maria Paola Tomaselli e in particolare alle pressioni che De Vito gli fece per ottenere il rilascio del permesso a costruire del progetto dell'ex stazione di Trastevere in favore di Statuto. «Deve rilevarsi come attraverso Gabriella Raggi e quindi attraverso l'ufficio dell'assessore, il De Vito - scrive il magistrato - volesse giungere a condizionare il processo decisionale relativo al rilascio del permesso di costruire in favore del progetto dell'ex stazione di Trastevere».


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA