L’idea era stata presentata da Jose Maria Corral, presidente di Scholas Occurrentes e amico personale del pontefice dai tempi di Buenos Aires. «Bisogna raccogliere le informazioni da ogni parte del mondo, generare proposte concrete e favorire politiche pubbliche di prevenzione del fenomeno». Domani nella sede delle Scholas il Papa farà alcuni video collegamenti con gli studenti che frequentano la rete cattolica. Il Portogallo, Panama, la Romania e Milano dove è stato definito un importante accordo con una realtà pediatrica proprio per aiutare le vittime di cyberbullismo, attraverso l’arte e il gioco.
Secondo una indagine di qualche anno fa realizzata dall'Istat, in Italia un ragazzino su due è vittima di episodi di bullismo. L’età a rischio è quella compresa fra 11 e i 17 anni, anche se il periodo più critico è fra 11 e 13: all’inizio parolacce e insulti, seguiti dalla derisione per l’aspetto fisico e poi, in 4 casi su cento, si arriva a botte, calci e pugni. Una spirale che porta alla depressione e in alcuni casi anche al suicidio.
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