Fisco, lotta all'evasione fa incassare 16 miliardi. Fattura elettronica blocca frodi Iva

Antonino Maggiore, direttore Agenzia Entrate
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Lunedì 18 Marzo 2019, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 18:31
La lotta all'evasione ha fruttato nel 2018 la cifra di 16,2 miliardi per le ordinarie attività di controllo, l'11% in più del 2017. Lo annuncia l'Agenzia delle Entrate, spiegando che le somme sono state incassate tramite versamenti diretti (+10%), lettere per la compliance (+38%) e ruoli (+4%). In calo invece le entrate da misure straordinarie, come la definizione delle liti fiscali (-87%), la rottamazione (-41%) e la voluntary disclosure (-25%), dalle quali derivano incassi per 3 miliardi. Il dato complessivo degli incassi 2018 ammonta quindi a 19,2 miliardi contro i 20 miliardi del 2017.

L'arrivo della fattura elettronica intanto consente di fare un primo bilancio dei risultati antievasione e antifrode. In poco più di due mesi, rivela l'Agenzia delle Entrate in base ai primi risultati del nuovo strumento, è stato smascherato un complesso sistema di frodi messo in atto attraverso false fatturazioni tra società cartiere e sono stati scoperti e bloccati falsi crediti Iva per 688 milioni di euro. Ad oggi circa 2,7 milioni gli operatori che hanno inviato 350 milioni di e-fatture, con una percentuale di scarto pari al 3,85%.

Il recupero ordinario da attività di controllo è arrivato nello specifico a 16,16 miliardi, contro i 14,5 miliardi del 2017. Di questi, 11,25 miliardi derivano dai versamenti diretti (somme versate a seguito di atti emessi dall'Agenzia) che fanno segnare un aumento del 10% rispetto al 2017. Circa 1,8 miliardi, invece, sono il frutto dell'attività di promozione della compliance: il gettito conseguito con 1,9 milioni di alert inviati dell'Agenzia effettua un balzo in
avanti del 38% rispetto all'anno precedente e addirittura del 260% rispetto al 2016.

Si attesta a 3,1 miliardi il recupero conseguente ai ruoli ordinari (+4%) di competenza dell'Agenzia delle Entrate, mentre scende il recupero da misure straordinarie: dalla definizione delle controversie tributarie, le cosiddette liti, sono arrivati 100 milioni di euro (-87%), dalla rottamazione di cartelle riferite all'Agenzia delle Entrate 2,59 miliardi (-41%), dalla voluntary 1 e bis 300 milioni di euro (-25%) e dalla prima misura di pace fiscale, partita negli ultimi due mesi 2018, 50 milioni di euro. In totale le entrate «straordinarie» ammontano quindi a 3 miliardi di euro.

Cresce il gettito spontaneo relativo ai principali tributi gestiti dall'Agenzia delle Entrate (imposte dirette e indirette,
imposte regionali e comunali), che passa dai 414 miliardi del 2017 ai quasi 420 miliardi (+1,4%) del 2018.

Sul fronte dell’attività di servizio ai cittadini invece nel 2018 sono stati erogati rimborsi a famiglie e imprese per un ammontare di 17,5 miliardi di euro (+8% rispetto all’anno precedente). Cresce l’utilizzo dei servizi online - a quota 8,4 milioni gli utenti registrati ai servizi telematici dell’Agenzia (+20% sul 2017) - e aumentano le visite al cassetto fiscale, che sfiorano i 30 milioni (+12% rispetto al 2017). Dei circa 1,9 milioni contratti di locazione quasi 7 su 10 sono stati registrati tramite i servizi telematici dell’Agenzia. Per quanto riguarda i servizi catastali e ipotecari, lo scorso anno sono stati presentati online oltre 1,4 milioni di atti di aggiornamento delle banche dati e 4,3 milioni di atti di aggiornamento delle intestazioni catastali.

Il modello F24 si conferma essere il principale strumento per il versamento di imposte e contributi: nel 2018 sono complessivamente affluiti ai sistemi dell’Agenzia versamenti per 608 miliardi di euro, al netto delle compensazioni, di cui il 96% tramite servizi telematici.

Nel 2018 sono ulteriormente calati i ricorsi tributari in primo grado rispetto agli anni precedenti. L’anno scorso sono stati, infatti, 68mila i contribuenti che si sono rivolti alla Commissione tributaria provinciale, a fronte dei 70mila ricorrenti del 2017. Il calo supera il 60% se si confrontano i ricorsi del 2018 con quelli presentati nel 2011, vale a dire l’anno precedente all’introduzione dell’istituto del reclamo/mediazione. 


 
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