Il bello del convegno, giunto quest'anno, alla seconda edizione sull'onda delle sale stracolme registrate nel 2018, è che non è collegato a nessuna scuola di pensiero ufficiale, a nessun partito, a nessuna "fazione" accademica.
Di qui l'idea di affrontare il tema del lavoro per quello che è oggi, ovvero un campo di battaglia in mutazione frenetica, che può essere analizzato su moltissime frequenze ma soprattutto senza stereotipi e frasi fatte. Qualche esempio? Il sociologo Aldo Bonomi, lo scrittore Pino Aprile e l'ad della Sea Armando Brunini venerdì discuteranno della nuova geografia del lavoro. Poi il recruiter Osvaldo D'Anzi, uno degli organizzatori del convegno, si occuperà del personale tentando di rispondere a questa domanda: le imprese si occupano davvero dei loro dipendenti? Marco Lo Conte e la professoressa della Cattolica Patrizia Musso parleranno degli effetti sul lavoro della compravendita dei brand che non sempre provoca disoccupazione e sofferenze. Altri temi clou sono l'analisi dei passaggi generazionali, il rapporto fra materie umanistiche e scientifiche nella preparazione al mondo del lavoro, l'analisi della mutazione delle classi sociali in classi social. Al Festival non c'è che l'imbarazzo della scelta ma una cosa è certa: imprenditori, giornalisti, professori, manager, sindacalisti parleranno, non solo in tavole rotonde ma anche in brevi "monologhi", ma non sarà permesso loro parlarsi addosso.
Come se non bastasse giovedì 21 è prevista una intera giornata dedicata ai temi della formazione sempre a Bologna ma presso FICO Eataly World con 15 formatori straordinari su temi manageriali moderni spiegati con il metodo del MUSTer: Testimonial, non Relatori! (per prenotarsi: https://nobilitaform19.eventbrite.it).
© RIPRODUZIONE RISERVATA