Tor Vergata, ciclisti in marcia per la sicurezza: «Basta morti sulle strade»

Tor Vergata, ciclisti in marcia per la sicurezza: «Basta morti sulle strade»
di Elena Panarella
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Sabato 16 Marzo 2019, 23:50 - Ultimo aggiornamento: 23:51

«Tantissimi ciclisti hanno risposto all’appello “Basta ciclisti morti sulle strade” promosso spontaneamente da ciclisti e associazioni sportive di Roma e Lazio a seguito dell’ennesimo incidente mortale avvenuto a Tor Vergata lo scorso 5 marzo, dove ha perso la vita l’amico Umberto mentre era in bicicletta investito da un’auto lanciata a tutta velocità. È ora di dire basta, vogliamo strade più sicure e tutela per chi va in bicicletta è stato lo slogan della manifestazione».

A spiegarlo è Aldo Perri, presidente Asd sezione ciclismo dell’università di Tor Vergata. «Il gruppo - aggiunge - ha osservato un minuto di silenzio sul luogo dell’incidente alla presenza dei famigliari del povero Umberto per poi proseguire fino al rettorato dell’università degli studi di Tor Vergata dove è stato accolto dal pro rettore vicario, professor Claudio Franchini, che ha prima rivolto un cordiale benvenuto ai partecipanti e successivamente ha ricevuto nella sala del consiglio di amministrazione una delegazione che ha presentato un’istanza indirizzata al magnifico rettore e al presidente del VI Municipio per chiedere un impegno istituzionale affinché possano essere installati in tempi rapidi gli autovelox per limitare la velocità delle auto sulle strade di proprietà dell’università che ricadono nel VI Municipio».

Tra le richieste c’è anche un’adeguata segnaletica stradale che tenga conto del nuovo codice della strada e soprattutto della frequenza giornaliera di centinaia di ciclisti nel cosiddetto circuito di Tor Vergata. «Il pro rettore, oltre ad aver mostrato una certa sensibilità al problema, si è impegnato a porre la questione nelle sedi opportune coinvolgendo tutti i soggetti preposti affinché possa essere trovata una soluzione a questo grande problema». Un pensiero è andato anche Valerio Nobili, uno dei più grandi patologi al mondo, docente al corso di specializzazione di Pediatria della Sapienza e medico responsabile delle Unità di Malattie Epatometaboliche e della Ricerca Malattie Epatiche all’ospedale Bambino Gesù, morto ieri colpito da un malore mentre andava in bicicletta a Valle Giulia. 
 

 

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