Rieti, gli appuntamenti del weekend
in città e in tutto il Reatino

Paolo Triestino
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Sabato 16 Marzo 2019, 00:08
RIETI - Gli appuntamenti del fine settimana in tutto il Reatino.
 
La memoria della prima guerra mondiale attraverso la lettura delle lettere scritte da chi era al fronte, dai genitori, dai parenti. «Quelli che con la voce» propone «1915/1918. 1261 giorni di guerra» al teatro Flavio di Rieti, per la regia di Luca Violini, in collaborazione con la Ar Foundation. Oggi alle 11, spettacolo per le scuole e alle 21.15 per il pubblico. Le lettere saranno lette da Stefano Pozzovivo e Jessica Tonelli.

Nel fine settimana di «Sabina in prima fila» il teatro affianca il cinema. Il cartellone della manifestazione, giunta alla quinta settimana, prevede uno spettacolo teatrale, «Incorreggibilmente plurale», di Valentina Capone e Carmen Giordano, con la stessa Valentina Capone in scena stasera alle 21 al teatro di Collevecchio. È il primo di cinque spettacoli a cura di Atcl che saranno presentati nell’iniziativa. Le altre novità della settimana sono il film «Se son rose» di Leonardo Pieraccioni, domenica alle 18 al teatro San Michele di Montopoli e «Robin Hood - L’origine della leggenda» al teatro di Poggio Moiano. Completano il programma «Tutti lo sanno» al teatro di Casperia stasera alle 21 e, nella stessa serata e ora, «La truffa dei Logan» al teatro di Toffia e alla Casa del Cittadino di Cantalupo «Ricchi di fantasia». Domenica saranno cinque i film: oltre ai già citati «Se son rose» e «Robin Hood», sarà il turno di «Un affare di famiglia»,  alle 18 alla sala Elpidio Benedetti (ex Casa delle Culture) di Poggio Mirteto; a Poggio Nativo «La stanza delle meraviglie», presentato alle 18.30 al Convento San Paolo. A Montasola alle 18, nella sala comunale, «Il mistero della casa del tempo». La direzione artistica della kermesse è di Paolo Di Reda.

Due appuntamenti a Fara Sabina per stagione di Teatro contemporaneo e Teatro ragazzi al teatro Potlach. Stasera alle 21 lo spettacolo «Not Here Not Now» di Andrea Cosentino, drammaturgo e attore abruzzese che quest’anno è stato insignito del Premio speciale Ubu. Domenica alle 17 è la volta di «Florinda e l’Orco» del Teatro Par di Matera: si tratta della versione italiana e originale della fiaba «La bella e la bestia» e viene messa in scena con attori, pupazzi realizzati dalla compagnia, e musica suonata e cantata dal vivo.
Domenica alle 18.30 al teatro Manlio di Magliano Sabina «Que Serà», spettacolo con Paolo Triestino, Edy Angelillo e Giancarlo Ratti, la regia è di Paolo Triestino e Roberta Skerl.

Il Cai di Amatrice ha invitato Folco Terzani, figlio del giornalista Tiziano prematuramente scomparso, per aprire la terza edizione di Montagne in Movimento: incontro a ingresso gratuito oggi alle 16.30 nella sala del Gusto - Area Food. Prenotazione obbligatoria con e-mail a eventi@caiamatrice.it.

Due escursioni domenica: la prima con ritrovo alle 9 in piazza a Cottanello per la passeggiata ai borghi. Organizzata dall’Associazione Amici del Museo di Poggio Mirteto e guidata da Marco d’Ovidio, l’escursione toccherà la Villa romana di Cottanello, l’Eremo di San Cataldo, antica cava di marmo rosso. Da Casperia, domenica alle 9, col gruppo Sabina in Terekking, si andrà sul cammino degli eremiti e i loro romitori: gli eremi di San Leonardo e di San Michele Arcangelo tra Roccantica e il Tancia, compreso il pranzo.
 
«La Teoria degli spifferi», l’ultima fatica letteraria di Francesco Bonomo, sarà presentata a Poggio Mirteto oggi alle 18 nella sala Elpidio Benedetti (ex sala della cultura) nella giornata che l’autore dedica al ricordo del compianto don Giuseppe Mancini a dieci anni dalla scomparsa. Nella commemorazione di don Giuseppe l’amico Bonomo donerà ai presenti un ricordo scritto. Nell’occasione presenterà il libro, ispirato alle innumerevoli situazioni di disturbo e disagio della vita terrena, dove il «bene» è destinato a vincere la sua ultima battaglia. «Il protagonista - spiega l’autore - vive in una dimensione eterea con spazi, luoghi e tempi indefiniti. L’ispiratore invisibile è don Giuseppe, che si affida alla regia di Padre Pio». Bonomo, con il libro, ha inteso omaggiare don Giuseppe, parroco spiritualmente, culturalmente e cristianamente molto caro alla popolazione sabina.
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