In particolare gli studi Monitoring the Future e Youth Risk Behavior Surveillance System hanno dimostrato che in età preadolescenziale e adolescenziale la mancanza di sonno porta allo sviluppo di sintomi depressivi e comportamenti problematici, come per esempio l’uso precoce di alcol, di sigarette e di marijuana. Nel 2015 il team coordinato da Luigi Gallimberti, psichiatra, docente all’università di Padova e presidente della Fondazione Novella Fronda, ha effettuato uno studio su un campione di 1300 ragazzi tra i 10 e i 13 anni, rilevando che il 16% di loro era dipendente da smartphone, consumatore precoce di alcol, tabacco e marijuana e soprattutto risultava dormire meno di 8 ore per notte.
Esistono delle buone pratiche che aiutano a dormire bene. Prima di tutto di deve fissare un orario in cui si va a dormire che deve rimanere sempre uguale, poi bisogna dimenticare fuori dalla stanza da letto cellulari, computer, televisione e device elettronici e predisporre la camera con la giusta temperatura e le luci soffuse. È bene evitare di fare sport nelle ore serali mentre aiuta praticare attività rilassanti quali lo yoga o immergersi in un bagno caldo. Anche a tavola ci si prepara a dormire bene poiché l’insonnia è frequentemente peggiorata dalla cattiva digestione. La cena rappresenta uno dei due pasti principali della giornata ma la sua importanza nutrizionale non deve mai superare il pranzo. Non bisogna però commettere l'errore opposto perché saltare la cena provoca una ipoglicemia che è un’altra potenziale causa l'insonnia. Fra i cibi che fanno riposare bene ci sono le carote, le noci, i semi di zucca ma anche i funghi, il pomodoro, salmone e il merluzzo. Di contro mangiare a cena cibi troppo grassi che allungano il tempo di digestione disturba il sonno. Al bando anche i condimenti come curry, pepe, paprika, sale in abbondanza e dado da cucina. Attenzione poi ai superalcolici perché se da una parte favoriscono una sonnolenza iniziale, provocano poi l’insonnia.
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