Nel dettaglio, dai dati dell'Osservatorio MutuiOnline.it sul mese di febbraio, il tasso fisso rileva una media dell'1,89% sui mutui a 20 e 30 anni contro l'1,90% di gennaio, il tasso variabile registra lo 0,88% (0,87% nel mese precedente) e l'Euribor che segna a 3 mesi un -0,31% da novembre.
Andando a vedere i costi, Il miglior mutuo da 100mila euro a tasso fisso a 20 anni ha una rata di 483 euro al mese al Tasso Fisso dell’1,50% e Taeg 1,63%. Se gli anni diventano 30, il costo sarà di 352 euro al Tan dell’1,65% e Taeg 1,97%. Il miglior mutuo a tasso variabile a 20 anni porta ad una rata di 444 euro, con Tan 0,65% e Taeg 0,69%. Per un mutuo a 30 anni la rata scende a 294 euro la mese, il Tan è 0,39% e il Taeg 0,69%. (Rilevazioni effettuate in data 5 marzo 2019 per un impiegato di 35 anni, residente a Milano per un mutuo di acquisto prima casa, importo mutuo richiesto: 100.000, valore immobile: 200.000, rata mensile).
Tornando ai dati sui mutui, aumentano, rispetto all'ultimo trimestre del 2018, le richieste per l'acquisto della prima casa, che passano dal 49,2% al 54,8%, a discapito delle surroghe che calano dal 40,7% a 34,1%) e dell'importo medio richiesto che scende a 130.405 euro rispetto ai precedenti 131.526.
Interessante è notare come oltre il 70% delle richieste, in questo inizio di anno, abbia un Ltv (Loan to Value, l'indice che indica il rapporto tra l'importo di un finanziamento concesso dal creditore e il valore del bene che viene posto a garanzia del prestito) superiore al 50% con un aumento del valore tra il 70 e l'80% (dal 37% al 38,4%).
La classe di importo più richiesta è dai 50.000 ai 100.000 euro (35,8%) e, in tema di durata del mutuo, quello a 30 anni guadagna quasi tre punti percentuali passando dai 23,6% a 26%. Infine, secondo le analisi effettuate, l'area geografica dove le domande sono più numerose è quella del Nord italia (48,2%), seguita da Centro (35,6%) e Sud (16,2%).
In tema di durata del mutuo, guadagna quasi 3 punti percentuali la richiesta per il periodo più lungo, 30 anni (dal 23,6% al 26,0%) e lo stesso risultato si rileva per le erogazioni, che nella stessa fascia temporale guadagnano quasi 2 punti (dal 16,9% al 18,5%).
Riguardo alla distribuzione geografica, nessuna variazione di rilevo nei pesi tra Nord (48,2%), Centro (35,6%) e Sud (16,2%).
Leggera ripresa infine nel primo trimestre dell’anno delle richieste di mutuo a tasso variabile (da 13,8% a 16,9%). Il fenomeno è più contenuto per le erogazioni (dal 9,4% al 10,1%), non essendo ancora influenzate dall’aumento recente delle richieste. I mutui a tasso fisso restano comunque largamente preponderanti sia come richieste (80,8%) che come erogazioni (88,9%).
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