Ecco la nuova maturità: domande in “busta” come a Rischiatutto

Ecco la nuova maturità: il rebus “buste” all’orale
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 13 Marzo 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 07:14

Tre buste chiuse, tra cui pescarne una. E inizia la prova orale della maturità. Il colloquio del nuovo esame di Stato, che debutterà quest’anno a giugno, parte infatti con il sorteggio da parte del candidato di una domanda chiusa in una busta. E continua con una relazione sulle attività svolte per l’alternanza scuola-lavoro, con i concetti principali di cittadinanza e Costituzione e con l’analisi di un testo o di una immagine proposti dalla Commissione esaminatrice. Sono queste le maggiori novità introdotte dal nuovo esame di Stato e contenute nell’ordinanza pubblicata dal ministero dell’Istruzione, in cui sono presenti tutte le indicazioni per i docenti che devono preparare l’esame e per chi deve organizzare le prove.

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I TEMPI
Tanto basta, per quel mezzo milione di studenti che frequenta l’ultimo anno delle superiori, per entrare nel vivo della maturità, proprio allo scoccare dei fatidici 100 giorni. Quelli che mancano, infatti, alla data di avvio delle prove scritte: il 19 giugno, si inizia con lo scritto di italiano. Il giorno seguente sarà a volta della seconda prova scritta legata all’indirizzo di studi. E poi, una volta valutate le due prove, si passa al colloquio. Quest’anno il punteggio massimo per l’orale sarà di 20 punti, non più 30 come in passato. A pesare di più infatti quest’anno sarà la carriera dello studente, in base ai voti degli ultimi tre anni, mentre le tre prove avranno ciascuna un punteggio inferiore rispetto a un anno fa, andando da un minimo di 12 a un massimo di 20 punti.

E sono già iniziate le simulazioni online sul sito del ministero. «Con l’ordinanza – ha spiegato il ministro all’Istruzione Marco Bussetti - offriamo un quadro chiaro delle norme e delle diverse tappe dell’esame. Nelle prossime settimane andremo avanti con le simulazioni della prima e della seconda prova, per consentire a insegnanti e studenti di testare i nuovi scritti». La commissione, tramite il nuovo colloquio, dovrà valutare le capacità degli studenti nell’analizzare testi e documenti, risolvere problemi e utilizzare al meglio le conoscenze acquisite.
Si parte, quindi, con una domanda sorteggiata fra tre buste proposte dalla commissione. Fino allo scorso anno il candidato presentava la sua tesina multidisciplinare ma da quest’anno non sarà più possibile. Le commissioni prepareranno un elenco di argomenti, basandosi su quelli svolti in classe e indicati dal consiglio di classe in un documento che, di norma, viene presentato entro il 15 maggio.

Gli argomenti e le domande saranno tutti di pari difficoltà, proprio per garantire lo stesso trattamento a tutti i candidati, e saranno di numero pari agli studenti della classe aumentati almeno di due unità. Per far sì che anche l’ultimo candidato possa scegliere fra tre buste. Il giorno del colloquio il presidente di commissione sorteggerà le tre buste e le proporrà al candidato, che ne prenderà solo una. E allora, se lo studente è superstizioso, farà tutti gli scongiuri del caso visto che di fatto sarà lui a scegliere la prima domanda della maturità, quella che fa da apripista. E così l’orale inizia.
Che cosa ci sarà nelle fatidiche buste? Un testo poetico o in prosa, l’immagine di un’opera d’arte o una fotografia, un’immagine tratta da libri ma anche un saggio di un autore celebre o un articolo di giornale, una tabella o un grafico con dei dati da commentare, un progetto da approfondire o un problema da risolvere. Il colloquio andrà poi avanti con argomenti legati a progetti svolti a scuola su “Cittadinanza e costituzione”.

L’ALTERNANZA
Protagonista della prova orale sarà anche l’alternanza scuola lavoro che, per l’occasione, ha solo cambiato nome. Ma ci sarà. I candidati infatti dovranno presentare una breve relazione, anche con supporti multimediali se lo ritengono utile, per illustrare i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Gli studenti potranno raccontare e spiegare le attività svolte e specificarne le competenze acquisite anche in relazione alle possibilità che, secondo loro, avranno nel mondo del lavoro o negli studi post-diploma. 
 

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