Premio “Sostantivo femminile”: l'esempio delle donne nell'arte

Premio “Sostantivo femminile”: l'esempio delle donne nell'arte
di di Valentina Venturi
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Martedì 12 Marzo 2019, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 11:37

Il premio “Arte: Sostantivo femminile”, giunto all’undicesima edizione, continua a dare risalto alle donne che hanno contribuito con grazia, capacità e professionalità a far crescere l’arte e la cultura italiana nel mondo. La premiazione, svoltasi ieri nella Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea diretta da Cristiana Collu, ha visto salire sul palco otto figure femminili di spicco, a cui è stato consegnato il riconoscimento da altrettanti uomini, qui in veste di valletti. La premiazione, condotta dalla giornalista Olivia Tassara è avvenuta in un clima di generale trepidazione. Il Sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes ha premiato l’imprenditrice Giannola Nonino, perché come si legge nella motivazione “i prestigiosi risultati, l’indubbio talento e il suo impegno rappresentano un motivo di orgoglio e vanto per tutte le Donne che lavorano in ogni campi”. Nella famiglia di distillatori il sostantivo femminile è sentito nel profondo, al punto da far precisare a Nonino che «persino il DNA della grappa è femmina! In famiglia siamo tante donne e degli otto nipoti solo uno è maschio.
 

 


Eppure, se devo dire la verità, la nostra forza risiede in un uomo: mio marito Benito, il dio della distillazione. È stato lui ad avermi trasmesso la passione e l’amore per questa arte che è una magia». Tra le altre premiate l’etoile Eleonora Abbagnato, mentre il direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze Arturo Galansino ha consegnato il premio all’artista in total black Marina Abramovic, fiera perché «è la prima volta che ricevo un premio da una giuria femminile», nonché prima donna ad essere mai stata in mostra a Palazzo Strozzi. Un’emozionata Maria Grazia Chiuri, stilista di Dior, è stata premiata dal vicesindaco Luca Bergamo e ha precisato come abbia studiato da piccola nella GNAM, augurandosi «che si parli più di umano e non di uomo o donna». Creato dall’Associazione Amici dell’arte moderna a Valle Giulia e gestito con la Galleria Nazionale, il premio (oltre alla targa con il simbolo della donna, prevedeva l’omaggio del profumo Roma e della borsa Linenkit) vuole dare risalto alle donne che si battono per emergere in un mondo che ha visto la figura maschile preponderante. Premiate anche la curatrice Ester Coen, la comunicatrice Elena Di Giovanni, la direttrice generale DGAAP Federica Galloni e la giornalista Sveva Sagramola. 

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