Alitalia, l'operazione rischia di slittare

Alitalia, l'operazione rischia di slittare
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Sabato 9 Marzo 2019, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 17:11
La prima decade di marzo si chiude con un passo del gambero sul fronte delle trattative per far nascere la nuova Alitalia.

La trasferta all'aeroporto di Heathrow, teatro dell'ultimo confronto sul modus operandi per disegnare lo scacchiere delle operazioni, ha svelato la profonda contraddizione in cui l'ex compagnia di bandiera rischia di cadere e legata sostanzialmente alla richiesta avanzata da easyJet. La low cost inglese vorrebbe separare la componente lungo raggio di Alitalia, concentrandola a Fiumicino, da quella delle rotte domestiche europee sugli aeroporti di Milano. Una soluzione che vede contrari sia Delta Airlines che FS, per motivi facilmente intuibili.

Le condizioni poste da easyJet sarebbero a tutto svantaggio degli altri due attori che sono candidati ad acquisire la metà delle quote (30% Fs, 20% Delta), ma potrebbero essere tentati di aumentare la partecipazione per compensare l'eventuale passo indietro degli inglesi, ai quali è stata riservata una quota del 20%. Fatto salvo il 15% avocato a sé dal Ministero dell'Economia (scelta non gradita in Europa), resta sempre da piazzare il restante 15% che conserverebbe valore effettivo solo se assegnato a uno, o massimo due, operatori attivi nel settore dei trasporti e della logistica.

E' il motivo per cui si continua a richiamare l'interesse di Poste e cercare di abbordare il capitale di Fintecna, società per azioni del gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

Venute allo scoperto le pretese di easyJet, difficile che i principali attori dell'operazione per il rilancio di Alitalia raggiungano un accordo tecnico e operativo nell'arco di 20 giorni, permettendo al governo di mantenere la promessa e chiudere la partita a fine marzo. Uno slittamento dei termini appare sempre più probabile, almeno fino ad aprile. Senza escludere che rientri in gioco Air France-Klm, partecipata da Delta. Appena 50 giorni fa Delta Air Lines si era detta disponibile a entrare nel capitale di Alitalia insieme al gruppo Air France-Klm con una quota del 40%.

 
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