Tav, spunta studio dell'Ue favorevole all'opera approvato da Ponti

Tav, spunta studio dell'Ue favorevole all'opera approvato da Ponti
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Venerdì 8 Marzo 2019, 13:45
(Teleborsa) - All'indomani del botta e risposta Salvini-Di Maio continua, più acceso che mai, il dibattito sulla Tav. Al centro della questione, nelle ultime ore, è l'ormai famosa analisi costi-benefici sull'opera. Se le conclusioni contenute nel documento del responsabile del team del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Marco Ponti, sono negative, dall'Ue spunta un nuovo studio di 116 pagine redatto dalla Commissione europea che promuove l'opera. Con tanto del benestare dello stesso Ponti.

Per l'Ue l'opera va fatta calcolando i vantaggi del corridoio Mediterraneo di cui fa appunto parte la Torino-Lione. Con il corridoio Mediterraneo, che va da Gibilterra a Budapest, lo studio stima, infatti, che al 2030 si potrà ottenere un risparmio di tempo del 30% per i passeggeri e del 44% per le merci. Inoltre, nei prossimi dieci anni per ogni miliardo investito nel cantiere verrebbero creati 15mila posti di lavoro, senza considerare l'indotto sul territorio. Un'analisi alla quale avrebbe partecipato anche la società di Marco Ponti.

PONTI, "CORRETTO INSERIRE ACCISE E PEDAGGI IN ANALISI" –
Accusato, da più parti, di "incoerenza" e di essere "al servizio del ministro Toninelli" Ponti, intervistato sulla Tav a Mattino 5, ha spiegato la sua posizione. "Quello della Commissione europea è uno studio sull'impatto che si basa su analisi di valore aggiunto che nulla hanno a che fare con l'analisi costi-benefici" ha affermato Ponti aggiungendo che "non ci sono i costi in quell'analisi lì". In poche parole il documento riservato targato Ue e redatto da numerosi ricercatori di varie nazioni tra cui, appunto, la società milanese di Ponti, non misura i costi ma il traffico, l'occupazione e l'impatto sulle imprese. Per il Professore, dunque, nessun ripensamento. Ponti ha, infatti, ribadito che è "corretto" inserire il calcolo dei mancati incassi da pedaggi e accise nell'analisi costi-benefici in quanto "per lo Stato sono costi maggiori rispetto ai danni ambientali che verrebbero limitati con la Tav". "Non sono – ha puntualizzato il Professore – tra quei professionisti che attaccano il cavallo dove vuole il padrone. Ho fatto analisi per Ocse, Commissione europea, banca mondiale, credo di non essere uno schiavo di Toninelli".

BESSON, "BANDI DEVONO PARTIRE" – Intervistato questa mattina da Radio anch'io, il presidente della commissione intergovernativa italo-francese della Torino-Lione, Louis Besson, ha auspicato che "i bandi siano autorizzati ad essere pubblicati" aggiungendo che "poi c'è tutto il tempo per approfondire" in quanto dalla domanda passano poi tra i 15 e i 18 mesi. Per Besson è, dunque, importante che "si resti nel calendario concordato con l'Unione europea" visto che eventuali confronti tra Francia, Italia ed Unione europea possono essere fatti successivamente. Sull'analisi costi-benefici si mostra scettico affermando che "questi studi non sono attendibili al 100%" e che "è un controsenso considerare il minor traffico dei Tir sulla rotta un costo invece che un beneficio". Da Besson arriva, infine, un avvertimento per l'Italia: "Se i bandi non verranno pubblicati lunedì e il ritardo dovesse prolungarsi oltre qualche settimana, allora la perdita di 300 milioni sarebbe inevitabile".

FONTANA, "TAV OPERA FONDAMENTALE" – "Non ci sono dubbi che i bandi Telt debbano partire". Ne è fermamente convinto anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana che ha definito la Tav "un'opera fondamentale per lo sviluppo del territorio e per il Sistema Paese". Sulla stessa linea di Besson, Fontana definisce le valutazioni dell'analisi costi-benefici "poco sostenibili", "delle previsioni più o meno credibili".

CHIAMPARINO, "BASTA CON I NO O SI VA A SBATTERE" – "Se non vuole fare l'opera, se ne assuma la responsabilità" ha affermato, in un'intervista alla Stampa, il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino a proposito della posizione assunta dal premier Giuseppe Conte. Per Chiamparino "il messaggio lanciato all'Europa e alla Francia è devastante: impotenza decisionale, propensione per il No. Qui andiamo a sbattere, stiamo giocando con il fuoco e tutti dobbiamo esserne consapevoli". Anche dal governatore del Piemonte arrivano dubbi riguardo all'analisi costi-benefici: "per essere indipendente andava affidata tramite bando e non a persone con posizioni dichiaratamente No Tav" ha affermato.


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