«La rassegna è nata tanti anni fa nel napoletano - spiega Antonella Cilento - ed è diventata nazionale da quattro anni, quindi è un’iniziativa che parte dal Sud e arriva al Nord, cosa che non accade spesso. In questo undicesimo anno abbiamo deciso di allargare ulteriormente la manifestazione: non si tratta più solo di coppie di libri ma di vere e proprie costellazioni, titolo che abbiamo dato a questa edizione, con più testi e più arti coinvolte».
I classici diventano così strumenti di rilettura del nostro quotidiano, chiavi per ripensare l’oggi. «La schiavitù - prosegue - non è un argomento datato. Il tema dei tre libri è lo schiavismo, soprattutto femminile, di ‘700/’800 ma le donne spesso sono ancora schiave e di frequente non fanno rete, molte si adattano alla cultura patriarcale».
Fondamentale dunque è fare formazione, anche attraverso la lettura. «In letteratura spesso le cose succedono prima che accadano nel mondo reale. Le arti frequentemente anticipano questioni sociali. Oggi ovviamente la situazione della donna è molto diversa da quella dei secoli scorsi, ma la rivoluzione è così giovane che la battaglia non si può considerare vinta. Non si può dimenticare, altrimenti il messaggio si interrompe. Dopo anni di avanzamento, siamo in un clima pericolosamente retrivo. Bisogna fare attenzione. Sarebbe bello se a questi incontri venissero anche ragazze e soprattutto ragazzi».
La rassegna proseguirà il 18 aprile a Napoli. Titolo dell’appuntamento, “Femminicidio (o l’incomprensibile femminile)”. Ospiti Laura Bosio e Giuseppe Montesano.
L’ultimo evento sarà il 23 maggio a Milano, con “Straniero/Straniamento”. Ospiti, Marta Morazzoni e Anna Toscano.
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