Marco Pasqua
Romanità
di Marco Pasqua

Al Trullo il "parcheggio" dei motorini rubati, tra rabbia e rassegnazione

Al Trullo il "parcheggio" dei motorini rubati, tra rabbia e rassegnazione
di Marco Pasqua
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Giovedì 7 Marzo 2019, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 12:00
Viale Ventimiglia, Trullo. La striscia di cemento tra le due file di case popolari è "decorata" da alberi in stile romano (quindi: moribondi e pericolanti) e, qui e lì, da motorini abbandonati. I vigili urbani lo sanno e passano spesso, in questo spicchio di Capitale che i residenti stanno cercando di "colorare" con qualche graffito (autorizzato e concordato con i condomini). La polizia municipale sa che da queste parti è facile imbattersi in qualche due-ruoto provento di furti che, ormai, sono all'ordine del giorno. Non fanno notizia, ma vanno a toccare le finanze famigliari e l'orgoglio di chi vorrebbe sentirsi fiero di essere romano.

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E così, l'altro pomeriggio, una pattuglia di pizzardoni, è riuscita ad intercettarne due, rubati, parcheggiati a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. Uno era stato rubato in zona Monteverde, intorno al 17 febbraio, l'altro ai Colli Portuensi, una settimana dopo. I padroni dei due scooter, chiamati dai vigili, si sono così trovati a condividere la mezza felicità per quel ritrovamento: mezza, perché i ladri avevano provvedduto a danneggiare i due Honda. Forcella e carrozzeria devastate. «Troppi ne recuperiamo ogni giorno...», raccontava la vigilessa, tra il rassegnato e il dispiaciuto. Pochi minuti prima, mentre stava redigendo il verbale per quei due scooter, la stessa vigilessa aveva ricevuto una chiamata dal nipote: «Mi ha raccontato che quando si è svegliato, ha trovato la porta di casa aperta: qualcuno era entrato e gli aveva rubato la Playstation del figlio e nient'altro. Un furto lampo. Non si è accorto di nulla». E' un misto di rabbia e rassegnazione, quello che racconta lo stato d'animo di chi, ogni giorno, deve fronteggiare una micro-criminalità spavalda, contro la quale le forze dell'ordine tutte combattono una guerra senza fine.

marco.pasqua@ilmessaggero.it

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