L' ACCUSA
Per loro l'accusa è di violazione del marchio e dei termini di servizio.
Ad essere colpite - ha spiegato Facebook - sono anche altre piattaforme come Amazon, Apple, Google, LinkedIn e Twitter. Gli account falsi ? si evidenzia nei documenti - possono essere usati per «campagne di spam e disinformazione, truffe e frodi che generano profitto». Facebook pretende di avere questi profitti, oltre a 100mila dollari per ogni violazione sul nome di dominio. «Le attività non autentiche non hanno spazio sulla nostra piattaforma», ha scritto Paul Grewal, ex magistrato ora vicepresidente di Facebook. «Ecco perché dedichiamo risorse significative per identificare e fermare questo comportamento, inclusa la disattivazione di milioni di account falsi ogni giorno».
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