Fabrizio Corona sfrattato: ha 120 giorni per lasciare la casa di corso Como a Milano

Fabrizio Corona sfrattato: ha 120 giorni per lasciare la casa di corso Como a Milano
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Martedì 26 Febbraio 2019, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 19:02

Avrà circa quattro mesi di tempo per lasciare la sua ormai ex casa a pochi passi da Corso Como, zona della movida milanese, di discoteche e di vip, Fabrizio Corona che già quasi un anno fa si era visto confiscare dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano quell'abitazione comprata più di dieci anni fa, per i giudici attraverso un prestanome. Un appartamento del valore di circa 2 milioni di euro in cui l'ex re dei paparazzi, comunque, ha continuato ad abitare in questi mesi, nonostante la confisca, tanto che come dimora per il suo affidamento terapeutico è stata indicata proprio via De Cristoforis.

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L'avviso di sfratto dell'Agenzia del Demanio è finito ora negli atti del Tribunale di Sorveglianza -che lo scorso 30 novembre ha confermato l'affidamento terapeutico per Corona- e della Procura generale che con l'Avvocato generale Nunzia Gatto ha chiesto di recente ancora una volta la revoca dell'affidamento. Risale al 15 febbraio la comunicazione dell'Agenzia con avviso all'ex agente fotografico di lasciare la casa «entro 120 giorni», perché non ha più titolo per abitarci (ultimamente pagava l'affitto al Demanio).

L'appartamento è stato confiscato (era intestato «fittiziamente» ad un suo collaboratore) su decisione della Sezione misure di prevenzione, presieduta da Fabio Roia, già lo scorso aprile e, dunque, ora appartiene allo Stato. I giudici nel provvedimento avevano sottolineato che parte dei soldi della compravendita della casa andarono anche ad un «pregiudicato calabrese». La Procura generale, dal canto suo, nelle scorse settimane ha depositato alla Sorveglianza un'altra richiesta di revoca dell'affidamento, facendo notare, tra le altre cose, che l'ex re dei paparazzi, malgrado si debba curare dalla dipendenza dalla cocaina, è andato a dicembre nel 'boschetto della drogà di Rogoredo, periferia sud di Milano, a fare «l'agente provocatore» e a fingere di acquistare stupefacenti per una trasmissione televisiva.

E ciò malgrado tra le prescrizioni del suo programma ci sia il divieto di frequentare tossicodipendenti. L'udienza davanti alla Sorveglianza non è ancora stata fissata, così come non è stata ancora messa in calendario nemmeno l'udienza in Cassazione. Alla Suprema Corte, infatti, sempre l'Avvocato generale Nunzia Gatto ha fatto ricorso contro la conferma dell'affidamento. Infine, negli atti arrivati alla Procura generale di recente c'è una relazione dei carabinieri che nei giorni scorsi hanno denunciato un 44enne, ritenuto un collaboratore di Corona (lui ha negato che lo sia), per possesso di una pistola e per la ricettazione dell'arma rubata a Napoli nel 2010, mentre si trovava nel 'boschetto della drogà dove è stato anche aggredito. Anche l'ex 'fotografo dei vip', proprio il 13 febbraio scorso, era di nuovo a Rogoredo per realizzare un nuovo video su quella piazza di spaccio.

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