La breve vita di Grace Packer è stata un calvario dall'inizio alla fine. Cresciuta in orfanotrofio, da bimba venne presa in affidamento da Sara Packer, che oggi ha 44 anni, e accolta nella sua casa di Allentown, a un'ora da Filadelfia, negli Usa. Doveva essere il suo rifugio amorevole e sicuro: il fatto che la donna fosse all'epoca direttrice delle adozioni della Contea di Northampton e in passato avesse preso personalmente molti bimbi in affidamento sembrava una garanzia per il suo benessere. Invece fu l'esatto contrario: nel 2010 fu aggredita sessualmente da David Packer, che all'epoca era il marito di Sara, con la quale si era preso cura di decine di bambini. Se quella sia stata l'unica violenza avvenuta in quella casa o se ce ne siano state altre mai denunciate è tutto da verificare.
Fatto sta che lui finì in prigione, mentre lei perse il lavoro e la possibilità di prendere altri orfani in affidamento. Non perse però il vizio di mettersi accanto uomini inquietanti: dopo l'arresto di David, si fidanzò con Jacob Sullivan, oggi 46enne, con il quale condivideva le più torbide fantasie sessuali. Compresa quella di stuprare e uccidere Grace, messa in atto nel 2016. Jacob picchiò selvaggiamente Grace e la stuprò, poi la legò e la lasciò imbavagliata in una soffitta soffocante. Tornando il giorno dopo trovò la ragazzina ancora viva, la strangolò e insieme a Sara nascose il cadavere in casa per mesi, fino a quando non lo fece a pezzi e lo scaricò in una zona isolata, dove alcuni cacciatori lo trovarono nell'ottobre dello stesso anno.
Oggi, alla luce della morte di Grace, sono stati sollevati molti interrogativi sull'operato delle agenzie che controllano il benessere dei bambini affidati o adottati e sono in molti a chiedersi se non avrebbero potuto fare di più per proteggerla: la questione è stata presa in carico dal dipartimento dei Servizi umani della Pennsylvania che ha avviato un'indagine in merito.
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