Nasce alla Luiss il master in Fashion Law

Nasce alla Luiss il master in Fashion Law
di Federica Simone
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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 15:54
Il mondo della moda visto e studiato dalla parte della legge, è l’obiettivo e il programma del master in Fashion Law dell’Università Luiss Guido Carli, che è stato presentato oggi nella sede di viale Pola dell'ateneo dai suoi ideatori, tra cui figura il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. 
Il master è introdotto dal direttore della School of Law della Luiss Antonio Nuzzo, che sottolinea l’importanza dell’internazionalizzazione nell’offerta formativa dei corsi post-lauream dell’Università. Uno degli obiettivi strategici della Luiss è quello di aprirsi verso l’Europa, rispettando quindi la sua tradizionale vocazione europea. 

Prima di lasciare la parola al ministro degli Esteri, la vicepresidente della Luiss Paola Severino racconta la nascita e l'evoluzione del progetto del master. L’idea parte dalla constatazione che in Paesi simili all’Italia il diritto della moda viene insegnato nelle università. L’Italia, che può contare su un export in questo settore che aumenta ogni anno e che «cresce nonostante la crisi economica» deve essere dotata di un master in diritto della moda. Ha spiegato, infine, che lo scopo del corso è quello di mettere insieme il mondo della moda, con quello della legge e dell’economia. L’interdisciplinarietà sarà la parola d’ordine.

Introdotto dalla stessa Severino, il ministro degli Esteri ha ricordato il proprio coinvolgimento personale nella nuova iniziativa: «È un piacere trovarsi qui e rientrare in Luiss, ma è anche un dovere presiedere all’apertura di un master sul diritto della moda, che mesi fa avevamo iniziato a concepire con Paola Severino e Angela Del Vecchio, direttrice del master». Il ministro ha seguito da vicino l’intero progetto fino a quando non è iniziato il suo lavoro nel governo. 
Moavero ha spiegato come la giurisprudenza non sia legata solamente al diritto nazionale e di come sia fondamentale, invece, il diritto internazionale che è pane quotidiano per chiunque svolga un qualsiasi tipo di attività economica. «Il sistema Paese funziona se tutte le rotelline che lo compongono funzionano», ha continuato il ministro. Una di queste "rotelline" è proprio avere competenze specifiche in quei campi in cui l’Italia rappresenta un'eccellenza.

Ha continuato poi, parlando di come molti marchi di grande successo siano italiani, ma che alcuni di questi ormai facciano parte di grandi gruppi stranieri. Per quanto si possa dislocare, secondo il ministro, ci sono certe capacità come la creatività che non è possibile spostare da un Paese a un altro e soprattutto sottolinea che la dislocazione non sempre è nell’interesse dell’azienda stessa. «È l’artigiano italiano che lavora nella filieria, i macchinari sono italiani come le capacità creative. Non siamo nell’idea nazionalista, siamo nell’idea di un Paese che può essere fiero di una sua capacità creativa, produttiva, commerciale in settori che fanno il piacere delle persone. Costruire un oggetto che fa piacere vedere con noi e su di noi è un elemento molto importante e che rende gradevole l’immagine del nostro Paese all’estero anche nei momenti di maggiore difficoltà». Moavero, infine conclude spiegando che non si tratta di nazionalismo economico, ma di una presa di coscienza.

Dopo il ministro ha preso la parola l’amministratore delegato di Valentino Spa Stefano Sassi, che ha spiegato quanto sia importante la competenza tecnica in questo settore. Ha ripercorso brevemente la storia di Valentino e di come sia passata, dopo un momento di crisi, da avere 1000 dipendenti ad averne 4000.

In conclusione della presentazione è intervenuta la direttrice del neonato master Angela Del Vecchio, che ha illustrato i moduli in cui si articolerà il corso. Il master, che è rivolto ai laureati in giurisprudenza, economia e scienze politiche, è totalmente in lingua inglese e affronterà diverse tematiche dalle norme internazionali sulla creazione al diritto del lavoro fino ad arrivare alla sostenibilità dei prodotti.
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