Truffa dei diamanti, a Vasco Rossi li propose Bpm: «La rockstar pagò oltre 2,5 milioni»

Truffa dei diamanti, a Vasco Rossi li propose Banco Bpm: «La rockstar pagò oltre 2,5 milioni»
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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 16:06

A proporre a Vasco Rossi, solo una delle tante vittime vip della truffa dei diamanti, l'acquisto delle pietre preziose sarebbe stato Banco Bpm. La rockstar avrebbe pagato con tre bonifici il 20 luglio 2009, il 22 marzo 2010 e il 14 ottobre 2011, rispettivamente 1,043 milioni di euro, 520mila euro e poco più di un milione. I preziosi sarebbero stati acquistati attraverso la società Idb. È quanto emerge dagli atti dell'inchiesta della Procura di Milano che ieri ha portato la Gdf ad un sequestro preventivo, anche a carico di 5 banche (Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti), da oltre 700 milioni per una presunta truffa sui diamanti. 

Dal decreto di sequestro emerge anche che la società Intermarket Diamond Business spa (IDB) che vendeva i diamanti avrebbe fatto «una serie di regali ai vertici del Banco Bpm e di Unicredit», nonostante «negli accordi si prevedesse espressamente» che nessun dipendente della banca potesse riceverli. E in particolare il dg del Banco Bpm, Maurizio Faroni, avrebbe ricevuto anche «regali archeologici», ossia «oggetti di archeologia». Gli investigatori hanno quantificato in circa 99mila euro i regali che «la società ha fatto ai vertici delle banche», compresi anche «soggiorni presso strutture alberghiere».

Sono stati rintracciati file chiamati 'lista regali natale' e 'regali archeologici 2016' con accanto i nomi dei destinatari. La società avrebbe erogato, si legge sempre negli atti, anche «voucher regalo» del valore di 845-950 euro «cadauno». Nel decreto si legge ancora che «le commissioni connesse alla vendita dei diamanti da investimento da parte del Banco Bpm, in ragione dei vari accordi di collaborazione sottoscritti con Idb» sono passate dal 5% del 1984 al 24,5% del 2016.

Banco Bpm, in relazioni alle operazioni di sequestro preventivo per circa 84,6 milioni, sottolinea in una nota che «si riferiscono all'attività di segnalazione a IDB della clientela interessata all'acquisto di diamanti nel periodo che va dal 2003 al 2016 e dunque prima della data della fusione tra Banco Popolare e Bpm». L'istituto guidato da Giuseppe Castagna così come comunicato in occasione dei risultati di fine anno, in concomitanza con il fallimento di IDB (dichiarato dal Tribunale di Milano il 10 gennaio) ha deliberato «adeguati accantonamenti nel bilancio 2018 necessari a presidiare i rischi potenziali connessi alle vertenze e alle conseguenze di tale accadimento a tutela dei propri clienti, con i quali la banca già da mesi ha in corso la definizione di numerosi casi molti dei quali già risolti».


L'inchiesta sulla presunta maxi truffa da centinaia di milioni di euro ai danni di risparmiatori, investitori ma anche clienti vip, come appunto Vasco Rossi e Federica Panicucci, ruota attorno a diamanti venduti a prezzi gonfiati rispetto al loro valore reale, con false quotazioni pubblicizzate sui giornali e con l'intermediazione anche di istituti di credito. 

Tra gli indagati, una settantina in totale, figura anche il dg di Banco Bpm, Maurizio Faroni, accusato di concorso in truffa, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza. Il maxi sequestro, firmato dal gip Natalia Imarisio, è stato disposto nell'ambito di un'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Riccardo Targetti e dal pm Grazia Colacicco, aperta due anni fa, per fatti che vanno dal 2012 al 2016, anche a seguito di un'indagine giornalistica della trasmissione Report.

Il provvedimento è stato eseguito a carico di 7 persone e di 7 enti indagati per la legge sulla responsabilità amministrativa, ossia le 5 banche e le due società Intermarket Diamond Business spa (IDB) e Diamond Private Investment spa (DPI), per le ipotesi di reato di truffa aggravata e autoriciclaggio. E nell'inchiesta è contestato anche il reato di corruzione tra privati.

L'ELENCO DEI RAGGIRATI
Lunghissimo l'elenco dei clienti che sarebbero stati raggirati, tanto che gli investigatori sono riusciti a ricostruire le posizioni di circa un centinaio di presunti truffati. Mentre decine di altre persone avrebbero visto bruciare gli investimenti fatti. Tra i clienti noti, oltre alla rockstar di Zocca, che avrebbe perso circa 2,5 milioni di euro, e alla conduttrice tv (54mila euro), anche l'industriale Diana Bracco (più di un milione) e l'ex showgirl Simona Tagli (29mila euro).

Secondo l'accusa, le società Idb (era amministrata da Claudio Giacobazzi che, da indagato, nel maggio 2018 si suicidò) e Dpi avrebbero fatto acquistare, senza nemmeno le necessarie informazioni, diamanti a investitori e risparmiatori gonfiando anche del doppio il valore rispetto a quello di mercato. Per gli inquirenti, gli istituti di credito non solo sarebbero stati consapevoli del meccanismo truffaldino, ma avrebbero avuto anche «un ruolo fondamentale» di intermediazione tra le società e i clienti e di «collocamento» delle pietre preziose vendute.

In particolare, il sequestro per l'ipotesi di truffa è di 149 milioni nei confronti di Idb, di 165 milioni a carico di Dpi, di 83,8 milioni a carico di Banco Bpm e di Banca Aletti, di 32 milioni nei confronti di Unicredit, di 11 milioni a carico di Intesa Sanpaolo e di 35,5 milioni a carico di Mps.

Per l'ipotesi di autoriciclaggio, invece, il sequestro è da 179 milioni per IDB e di 88 milioni per DPI. Nell'inchiesta, infine, sono indagati anche altri dirigenti di Banco Bpm, oltre a responsabili delle due società IDB e DPI.

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