Elezioni europee, sondaggi: volano Lega e sovranisti, giù Ppe e socialisti

Elezioni europee, sondaggi: volano Lega e sovranisti, giù Ppe e socialisti
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Lunedì 18 Febbraio 2019, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 18:29

I sovranisti volano in Europa con la Lega primo partito italiano con più eletti alla futura Eurocamera, mentre calano Popolari e Socialisti che perdono la maggioranza. A fotografare quello che potrebbe essere lo scenario della futura assemblea di Strasburgo dopo le europee sono le prime proiezioni del Parlamento Ue, basate sui sondaggi nazionali, che per l'Italia prevedono un aumento degli eurodeputati del Carroccio (da 6 a 27) e del M5S (da 14 a 22) rispetto al 2014, ed un calo di Pd (da 26 a 15) e Forza Italia (da 11 a 7).

La frenata dei partiti tradizionali a dispetto delle forze populiste potrebbe avere ricadute sulle alleanze tradizionali, magari inaugurando nuove ed inedite intese, anche se numeri alla mano un'alleanza tra tutte le famiglie filo-europee resta l'ipotesi più facilmente percorribile a tutt'oggi. A 100 giorni «dall'importante appuntamento» di fine maggio l'Eurocamera ha presentato le sue prime proiezioni sulle attuali preferenze di voto nell'Ue a 27 che riguardano la composizione del Parlamento dopo la Brexit, mostrando un emiciclo politicamente più frammentato che mai.

I Popolari, malgrado un calo (dagli attuali 217 seggi passerebbero a 183), resterebbero il primo Gruppo, seguiti dai Socialisti (da 186 a 135), anche loro in discesa e tallonati dal fronte delle destre sovraniste, la cui avanzata sarebbe legata alla buona performance del partito di Matteo Salvini. La Lega diventerebbe il secondo partito a livello europeo per numero di eletti dopo i tedeschi della Csu-Cdu che ne avrebbero invece 29.

Forti di questa maggioranza le destre anti Ue (se si considera il gruppo Ecr dei Conservatori insieme a Enf, Afd e altri partitini) potrebbero aprire il dialogo con i Popolari mandando all'aria la grossa coalizione tra centrodestra europeo e socialisti. Ma per realizzare tale ipotesi mancano i numeri. Non si esclude dunque un aiuto di altre forze vicine ai loro programmi. Ed in questo contesto sarà importante capire dove si orienterà il M5S che al momento resta una «incognita», come è stato sottolineato oggi.

 



Il Movimento siede attualmente nel gruppo Efdd ma sta cercando una nuova collocazione politica nell'Eurocamera, costruendo una rete di alleanze inedite ed anche una propria bussola politica. Ma a meno di tre mesi dal voto tali scenari restano solo mere speculazioni. Secondo il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani «il Ppe rimane centrale» e «resta la prima forza politica del parlamento Ue» senza il quale «non c'è nessuna maggioranza».

Stando a Tajani la «maggioranza auspicabile per il prossimo parlamento è quella che ha portato alla mia elezione.
Ovvero Popolari, più liberali e conservatori». Ad allontanare lo spauracchio sovranista è Roberto Gualtieri (Pd-S&D) convinto che tali forze siano «deboli ed isolate» a dispetto di Ppe S&D e Alde che si confermano i maggiori gruppi. In questa prospettiva i Liberali (Alde) dati in ascesa (da 68 a 75), potrebbero diventare l'ago della bilancia, riproponendo l'alleanza con Popolari e Socialisti, magari insieme ai Verdi (che scendono da 52 a 45). Tutto dipenderà anche da cosa farà La Republique en Marche, il Movimento di Emmanuel Macron, che potrebbe confluire con Alde, ma che al momento non ha ancora sciolto la riserva e che secondo i recenti sondaggi sarebbe secondo dietro al Rassemblement national di Marine Le Pen.

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