«È necessario - aggiunge Marchesi - rilanciare l’immagine del X Municipio anche attraverso l’esaltazione mediatica delle bellezze storico-culturali presenti ed è per questo che chiediamo al presidente del X Municipio di intervenire presso il Campidoglio e la sindaca Raggi al fine di bloccare fiction e set violenti che mettono a rischio l’immagine di Ostia».
Il riferimento è alle serie che spopolano tra i più giovani. E tornate agli onori delle cronache dopo i colpi di pistola all’Axa, dove è rimasto ferito Manuel Bortuzzo, 19enne promessa del nuoto. Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i responsabili dell’agguato che si sono costituiti alla Squadra Mobile, si sentivano davvero i protagonisti di un “Romanzo criminale”. «Fiction del genere - conclude Marchesi - potrebbero rappresentare una fonte di ispirazione e di emulazione nei modi e nel linguaggio. E poi Ostia e tutto il X Municipio non meritano di essere rappresentate soltanto in questo modo». La narrazione del litorale visto come la «sub-urbe» non è mai piaciuta ai residenti che già la scorsa estate inviarono una diffida alla Rai a non trasmettere la serie di Netflix “Suburra”. Sullo sfondo il mare di Roma, dove la mala - tra fiction e realtà - si spartisce il traffico di droga e il territorio. Dove gli Spada ci sono davvero e non sono così lontani dagli «zingari» della serie tv. «Se pijamo tutta Ostia e la famo diventà Las Vegas, Aurelià», dicono i criminali delle fiction, alludendo a “waterfront” e alle inchieste legate a “Mondo di Mezzo” che ha travolto il X Municipio. Ma Ostia è anche tanto altro.
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