RIVALE SCOMODA
La Roma, nel suo 110° match di questo torneo (Coppa Campioni compresa), ritrova il Porto, adesso allenato dall’ex laziale Coinceçao e mai battuto (e mai eliminato) dai giallorossi, fuori sia in Coppa delle Coppe (2° turno nel 1981) sia in Champions (playoff nel 2016). Di Francesco ci riprova dopo Liedholm e Spalletti, sapendo che gli avversari, in testa nel loro campionato, sono imbattuti da 26 partite (ultimo ko il 7 ottobre contro il Benfica). E nella prima fase hanno preso 16 punti su 18 (nessuna sconfitta, quindi).
ULTIMO TENTATIVO
La Roma farà il turnover anche in Champions. Possibili 4 novità nel 4-3-3 dopo il successo di Verona contro il Chievo: in difesa, da terzino, è pronto al rientro Florenzi, Karsdorp (titolare nelle ultime 4 gare di campionato e fuori solo a Firenze in Coppa Italia) ieri è rimasto vittima di un problema muscolare, e al centro torna disponibile Manolas accanto a Fazio; a centrocampo, invece, si riprendono il posto De Rossi da play e Pellegrini da mezzala. Il dubbio più ingombrante per Di Francesco è Olsen, rimasto a guardare fino a domenica, non potendo nemmeno calciare il pallone. Nelle ultime ore la situazione è migliorata: stamattina test decisivo, anche se l’infortunio al polpaccio non sembra consigliarne la presenza contro il Porto, forzando il recupero. Se, dunque, tocca ancora a Mirante, spazio alla 32esima formazione diversa in 32 partite: il portiere di scorta ha del resto giocato da titolare solo contro l’Udinese e il Chievo in serie A e contro il Viktoria Plzen in Europa. Sarebbe il suo debutto casalingo: fin qui è sempre stato schierato in trasferta.
ALLO SPECCHIO
Anche Coinceçao insiste sul 4-3-3 che spesso, con Danilo play davanti alla difesa (interpretazione alla De Rossi), aggiorna in fase difensiva, passando al 4-1-4-1, proprio come accade ultimamente alla Roma. Le assenze in attacco, out l’infortunato Marega e lo squalificato Corona, pesano: dentro Tiquinho e Otavio. I campioni di Portogallo, comunque, sono più o meno gli stessi che, con Marcano titolare, eliminarono i giallorossi, con Spalletti in panchina, il 23 agosto del 2016 all’Olimpico (0-3, espulsi De Rossi ed Emerson) nel play off di ritorno. Stasera rivedremo sette-undicesimi di quella formazione: Casillas, Maxi Pereira, Felipe, Telles, Danilo, Herrera e Otavio (di fronte Florenzi, Manolas, De Rossi e Dzeko: solo loro possono riscattare quell’eliminazione). Meglio, dunque, non fidarsi, anche se a guidarli non c’è più Espirito Santo.
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