Juventus, Dybala alla ricerca del tempo perduto in bianconero

Juventus, Dybala alla ricerca del tempo perduto in bianconero
di Alberto Mauro
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Martedì 12 Febbraio 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 10:37
L’esultanza di Cristiano Ronaldo al Mapei, con dedica personalizzata, ha strappato alla Joya uno dei pochi sorrisi dell’ultimo periodo, un gesto d’affetto ricambiato dalla foto dell’abbraccio tra l’argentino e il portoghese dopo il 3-0, postata dal numero 10 e accompagnata dalla scritta “TEAM”. Per spiegare il momento di Paulo Dybala non si può prescindere da Cristiano Ronaldo, modello di riferimento ma anche dolce condanna perché da quando CR7 ha messo piede alla Continassa le cose per la Joya sono cambiate e di parecchio. Questione di equilibri e di affinità elettive: dal “Dybaldo” ipotizzato in estate al “Ronaldzukic” il passo è stato breve, il punto fermo - come previsto - è sempre Cristiano che con il passare del tempo ha dimostrato una sintonia inarrivabile con Mandzukic (centravanti fisico, sulla falsariga di Benzema al Real) relegando Dybala ad alternativa, come Douglas Costa e Bernardeschi. Cosa a cui Paulo non era abituato visto che l’anno scorso era titolare fisso con 46 presenze stagionali (33 in campionato) e 26 gol. 

Le statistiche parlano chiaro: 7 reti stagionali a febbraio sono poche per chi indossa la maglia numero 10 della Juventus. Solo due in campionato, l’ultima più di tre mesi fa contro il Cagliari, mentre nella scorsa stagione ne segnò addirittura 3 in 85 minuti proprio al Sassuolo al Mapei Stadium, il settembre 2017. La stella di Dybala ha brillato troppo poco per entrare nel firmamento dei grandi campioni, offuscata prima da Messi in Nazionale, poi da Ronaldo alla Juventus. E da intoccabile si è ritrovato a dover cambiare abitudini per ritagliarsi una maglia. Non ha convinto esterno alto nel 4-3-3, Allegri – che non ha mai messo in discussione le sue qualità - lo ha reinventato trequartista tuttocampista: lontano dalla porta, ma fondamentale in avvio di manovra e nel cucire il centrocampo con l’attacco. La nuova posizione non lo ha mai entusiasmato ma da ragazzo intelligente qual è si è messo al servizio della squadra. Senza nascondere nervosismo o insofferenza per qualche panchina di troppo – vedi contro il Parma -, episodio rientrato dopo le scuse nello spogliatoio. Servono un cambio di marcia e gol pesanti a partire dagli ottavi di Champions anche perché al momento è uno dei sacrificabili in estate, con la dirigenza bianconera, che ieri ha ufficializzato per la prossima stagione l’ingaggio di Ramsey (contratto fino al 2023, sembra a 7 milioni netti a stagione), pronta a prendere in considerazione offerte dai 100 milioni in su. 
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