La linea della prudenza dovrebbe essere confermata anche domani in Parlamento. Una risoluzione di maggioranza ci sarà, con un impegno tra l'altro «a sostenere il dialogo per arrivare nei tempi più rapidi alla convocazione di nuove elezioni presidenziali», secondo quanto si legge in una bozza che circola in Transatlantico. Ma le distanza tra 5S e Lega non si sono ancora ricomposte e probabilmente si tratterà tutta la notte. Secondo alcune fonti di maggioranza, uno dei nodi sarebbe un riferimento esplicito a Maduro nella dichiarazione. Gli emissari di Guaidò, che domani proseguiranno nei loro contatti con i gruppi parlamentari, hanno ricevuto anche un messaggio di «vicinanza del Papa e della Santa Sede al popolo venezuelano, principalmente a quelli che soffrono», oltre all'auspicio di una «soluzione giusta e pacifica alla crisi nel rispetto dei diritti umani», ha spiegato la sala stampa vaticana al termine dell'incontro alla segreteria di Stato. La questione dei venezuelani che soffrono per la mancanza di cibo e medicine è in cima alle priorità di Guaidò, che da Caracas ha lanciato un appello alla popolazione a scendere in piazza domani per inviare un messaggio alle forze armate, perché consentano l'ingresso degli aiuti umanitari bloccati al confine da Maduro. Anche il presidente in carica si è rivolto ai venezuelani, invitandoli ad unirsi al cosiddetto 'piano nazionale di difesa integrale della pace e della sovranità': ossia ai militari, che ieri hanno avviato «le più grandi esercitazioni della storia», in programma fino al 15 del mese, per prepararsi ad «un'invasione degli Stati Uniti», ha avvertito.
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