Franco Micalizzi, la Casa del Cinema omaggia un maestro di colonne sonore

Franco Micalizzi
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Sabato 9 Febbraio 2019, 16:38
Lunedì prossimo dalle ore 16 la Casa del Cinema di Roma omaggia Franco Micalizzi con la proiezione di “Italia a mano armata” e, a seguire, un incontro moderato da Pierpaolo De Sanctis con Marco Tullio Barboni e lo stesso Micalizzi. Musicista e autore di colonne sonore indimenticabili - e non è un caso che Quentin Tarantino abbia inserito nello score del film di “Grindhouse” il tema di “Italia a mano armata” e nella scena finale di “Django Unchained” quello di “Lo chiamavano Trinità” - Micalizzi inizia la sua carriera come chitarrista e pianista alla fine degli anni Cinquanta. Suona in tutta Europa e accompagna i musicisti e cantanti più in voga in quel periodo.

Alla fine degli anni Sessanta inizia la collaborazione con la Rca e si dedica alla composizione di colonne sonore. Ma è con gli anni Settanta che diventa il Maestro del cinema di genere come i «polizieschi all’italiana». Il grande talento di Micalizzi era quello di non limitarsi a scimmiottare i modelli anglosassoni, ma pescava sia nel folk dell’Italia meridionale e del Mediterraneo sia nel funky, sposando il tutto ad arrangiamenti più complessi e orchestrali. Ed è per questo motivo che Jovanotti utilizza il tema musicale di “Lo chiamavano Trinità” per l’inizio della sua tournée negli stadi e per un dvd live. Senza Micalizzi non ci sarebbero gruppi di culto come i Calibro 35. E lo stesso Micalizzi pare sempre inarrestabile e all’avanguardia: nel 2006 ha aderito al progetto Gli Originali, in collaborazione con alcuni dei più rappresentativi artisti della scena hip-hop italiana e nel 2017 è uscita una divertente quanto curiosissima autobiografia, “Le chiamavano colonne sonore. Golden 70’s”. 
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