La pesca illegale che svuota i mari: quintali di pesce gettati via dai pescherecci

Un frame del video pubblicato da China Dialogue
di Remo Sabatini
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Lunedì 11 Febbraio 2019, 15:28
Dal primo gennaio 2019, diventa fuorilegge gettare in mare il pesce pescato. Che sia fuori taglia, indesiderato o altro, tutto ciò che finisce nelle reti, diventa parte del cosidetto obbligo di sbarco. Lo stabilisce il regolamento dell'Unione Europea appena entrato in vigore.
 
Non è ben chiaro, almeno per ora, quanto tale divieto sia rispettato dalle migliaia di imbarcazioni  dell'Unione che si occupano di pesca. Chiarissime, invece, le cifre che si nascondono dietro ad una prassi malsana che, unitamente alla pesca non sostenibile, sta svuotando mari e oceani del pianeta.
Ributtare in mare buona parte del pescato, poi, oltre a significare l'impossibilità per Paesi ridotti alla fame, di utilizzare pesci ormai morti, è indice di una economia malata che di fronte a miseri guadagni, preferisce il nulla.
Dati del 2105, tanto per fare un esempio, parlano di quasi 40 milioni di tonnellate di pesce, quasi la metà del pescato globale, che vengono semplicemente gettate in mare ogni anno, per i motivi più svariati.
Dalla taglia inferiore alla specie non consentita o indesiderata, fino alla pesca illegale, come quella presentata nell'incredibile video pubblicato da China Dialogue Ocean che dimostra quanto questa pratica assurda, sia consuetudine in molte aree di pesca del pianeta.
Nel filmato, girato di nascosto, si vedono i pescatori di un peschereccio di proprietà cinese che opera in Ghana.
Tutti i pescatori, si danno un gran da fare per liberare il ponte da quello che, ad un occhio poco attento, potrebbe sembrare frutto di una specie di pesca miracolosa. 
Invece, tutto quel pesce, deve finire in mare. E alla svelta. Prima che qualcuno possa intervenire e sequestrare tutto.
Perchè? China Dialogue, spiega che la licenza di quella barca è valida per la pesca a strascico e sui fondali. Molti di quei pesci, invece, oltre a non raggiungere la taglia sperata, non rientrano nella possibilità di caccia consentita.
Quindi, meglio buttare tutto. Lo spettacolo, è incredibile e possiamo solamente immaginare la festa di uccelli marini e dei predatori che seguono barche come questa.
Deve essere stata una scorpacciata per tutti. Sì, tranne che per chi, come le famiglie stesse di quei pescatori, sopravvive.
"E' una vergogna, ha commentato la biologa Valentina Braccia di Creature del Mare Onlus, che episodi simili continuino a ripetersi". Difficile se non impossibile, soprattutto in alcune aree del pianeta, riuscire a controllare tutte le imbarcazioni. Paesi come il Ghana poi, dal punto di vista della pesca, sono tenuti sotto scacco. Ricchi, almeno potenzialmente di pesce, ne importano quasi il 60%. Dei 76 pescherecci, che operano in quelle acque, sottolinea China Dialogue, soltanto uno è ghanese. Gli altri 75 sono legati a proprietari cinesi.
 
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