Una trattativa segreta con Cavour e con Garibaldi, del quale prepara l’ingresso trionfale a Napoli e l’annessione al regno sabaudo. Francesco di Borbone si rifugia a Gaeta dove tenta un’ultima, disperata resistenza. Nella fase di transizione, Romano affida a Tore ‘e Crescienzo il mantenimento dell’ordine pubblico ma il personaggio è imbarazzante e, non appena il potere sabaudo si stabilizza, viene liquidato: Tore è prima incarcerato, poi mandato al soggiorno obbligato a Ponza, l'isola nella quale l'autore del romanzo vive.
Il romanzo si apre con l’uscita dal carcere di Tore e l’imbarco sul vapore che lo condurrà a Ponza; la carretta del carcere attraversa una Napoli ancora assonnata ma risonante di voci, di messaggi in codice, di rituali camorristici. A Ponza risiedono altri camorristi e Tore tornerà ad assumere il ruolo di capo dell’organizzazione. Altre forze sono all’opera: Francesco e la regina Sofia, a Gaeta, tentano di riprendere il potere; dal limitrofo stato pontificio arrivano rinforzi; Tore può ancora essere una pedina preziosa.
Il romanzo scorre veloce, e con questo lavoro Schiano prosegue una ricerca sulla storia delle isole ponziane iniziata diversi decenni fa con "Luigi Verneau martire Ponzese" (pubblicato nel 1973 ).
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