Ponte Morandi, via alla demolizione del moncone pericolante. Il premier: «In piedi entro fine anno»

Ponte Morandi, via alla demolizione del moncone pericolante. Il premier: «In piedi entro fine anno»
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Venerdì 8 Febbraio 2019, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 16:22

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato nella zona vicina alla cantiere del ponte Morandi per assistere alle prime operazioni di smantellamento del moncone. Con lui il ministro Toninelli, il governatore Toti, il sindaco Marco Bucci, il prefetto di Genova Spena.

«La demolizione del ponte è un momento importante - ha detto il premier - perché scandiamo il primo passo di un percorso che speriamo sia il più breve possibile. È il riscatto di Genova, della Liguria e dell'Italia».  «Ci eravamo impegnati perché questa ricostruzione avvenisse entro il 2019, possiamo confidare che il ponte sarà in piedi entro la fine dell'anno. Bisognerà attendere i primi mesi del 2020 per l'inaugurazione - ha proseguito Conte - . L'importante è che si prosegua modo spedito che la nostra forza come sistema Italia venga fuori in tutta la sua ampiezza e il mondo ci  possa ammirare in questa  attività di ricostruzione».
 


La ricostruzione di questo ponte «sarà l'immagine rilancio del Paese», ha detto il ministro delle Infrastrutture  Danilo Toninelli -. Questo ponte non lo sta pagando lo Stato. Circa 200 milioni sono già stati dati agli sfollati, nelle prossime ore arriverà un altro bonifico da parte di chi doveva gestire questa infrastruttura e non l'ha fatto per mettere soldi anche per ricostruire il ponte. Quei soldi che avevamo bloccato nella legge di Bilancio, circa 500 milioni, li sbloccheremo e li utilizzeremo per altre grandi opere a favore dei cittadini», ha detto Toninelli.

Poi, interpellato sulla tav, il ministro Toninelli spiega: «L'analisi costi-benefici sarà pubblicata la prossima settimana. Ovviamente la Ue e la Francia vogliono avere qualche giorno, motivo per cui non l'abbiamo ancora condivisa all'interno del Governo, ma siccome c'è un'interlocuzione e una condivisione con la Commissione Europea, con i tecnici e la ministra francese, questa può portare a piccole rettifiche sull'elaborato. Io consegno a Di Maio o Salvini un elaborato non concluso?».

«È una giornata dal valore simbolico perché per la prima volta vediamo un pezzettino di ponte muoversi davvero e questo cambia lo skyline drammatico che ci accompagna dal 14 agosto, ma il lavoro sarà complesso, ci saranno giornate meno spettacolari di oggi ma altrettanto importanti».Così questa mattina il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti all'interno del cantiere per la demolizione della parte rimasta di ponte Morandi a Genova, prima del sopralluogo nel giorno in sono entrate nel vivo le operazioni di smantellamento del troncone di ponente. «Saranno giorni importanti fino al 20 aprile - ha sottolineato il governatore - quando il ponte sarà completamente ricostruito però direi che questa è la dimostrazione che si rispettano i tempi e le promesse e che Genova puo tornare a guardare al futuro con ottimismo». «L'importante - ha aggiunto Toti - è che si vada avanti e si rispettino i tempi ma le imprese che lavorano sono imprese serie quindi ci sono tutte le condizioni per essere ottimisti». «Stiamo lavorando su tutti i fronti, i risarcimenti, la cassa integrazione, gli investimenti portuali - ha poi risposto il presidente della Regione a chi chiedeva se ci sono richieste particolari per il governo - adesso si tratta di fare in modo che funzioni tutto quanto e che le complicate leggi del nostro Paese ci consentano di fare tutti gli investimenti previsti nei tempi previsti».

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