Bullismo e omosessualità, a teatro arriva "Invisibile"

Le attrici Chiara Della Rossa, Livia De Luca, l'autore Stefano Colucci e il regista Luca Avallone, in scena all'Ar.maTeatro con "Invisibile".
di Roberta Savona
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Venerdì 8 Febbraio 2019, 13:38 - Ultimo aggiornamento: 21:24
"Invisibile", è un testo che parla di amore universale, adolescenza, formazione, bullismo e confronto generazionale. E' scritto dal giovanissimo autore Stefano Colucci, che insieme alla regia di Luca Avallone, porta in scena nella raccolta sala Ar.maTeatro solo per venerdì 8 febbraio, uno spettacolo con protagoniste le attrici in erba Chiara Della Rossa e Livia De Luca (la produzione è di Carmen Piccolo per l'associazione culturale Alma Talia).

Una preghiera sentimentale che si pone come racconto istruttivo che affronta la tematica dell'omosessualità dal punto di vista dei ragazzi a confronto con i docenti; un confronto quello tra l'insegnante e la studentessa, che rimbalza tra i tanti temi dell'adolescenza, con domande sulla vita e sulla voglia di scappare da parte di Elena, giovane protagonista e studentessa come molte altre. Elena percorre i corridoi del suo istituto senza mai lasciar traccia. E' un fantasma che finalmente sta per affrontare l'ultimo anno di scuola, quello della maturità. Ed è proprio allora che qualcosa cambia, con l'arrivo dell'amore. Un amore inaspettato, incontrollabile. Una variabile impazzita nello statico universo dell'allieva, che si innamora della sua compagna Denise. Denise vorrebbe ricambiare l'affetto apertamente, ma le due sono costrette ad amarsi di nascosto, divenendo entrambe invisibili agli occhi del loro piccolo grande mondo.

Si consuma in fretta la vicenda, con la storia che ben presto precipita nel baratro del dolore più grande, con la scoperta di un amore proibito e la denuncia alla pubblica gogna, scolastica e familiare. Una moderna tragedia a tinte arcobaleno, con due vite che si spezzano all'unisono, richiamando archetipi teatrali come quelli dei drammi shakespeariani. Elena, sopravvissuta a Denise si consuma nel dolore e la sua docente d'italiano decide di aiutarla, trattenendola a scuola dopo le lezioni. Le due passeggiano, leggono poesie e si confrontano sul dolore di un amore incompreso e sulla tanta strada che ancora c'è da fare. Nasce un dialogo tra generazioni che giova ad entrambe le parti e che abbatte i muri della non conoscenza, sia per Elena che per l'insegnante. Un testo che trasuda umanità e voglia di spiegare le cose dall'interno. Un grido d'aiuto da parte di giovani attori e scrittori, che guardano alla prossima generazione con grande speranza.
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