L'appuntamento col 2022 sarà la tappa d'arrivo di un percorso di scalata allo sport mondiale cominciato con i massicci investimenti del fondo sovrano qatariota, come quelli sul Paris Saint Germain.
Sciarpa bianco-granata al collo, l'ambasciatore ha seguito la finale in un hotel della capitale insieme ad un gruppo di concittadini. «È una grande gioia ma è triste vedere che allo stadio di Abu Dhabi non c'era nemmeno un qatariota, perchè ai miei concittadini è stato vietato l'ingresso ad Abu Dhabi. Lo sport dovrebbe unire, non dividere», l'amara constatazione dell'ambasciatore, nei giorni della crisi politico-diplomatica tra i paesi del Golfo e Doha. Sul fronte sportivo alla nazionale di Sanchez è stato rimproverato l'uso di troppi giocatori naturalizzati. «Sono accuse ingiuste, questa nazionale è frutto del lavoro dell'Aspire Academy, che da anni lavora per scoprire giovani talenti», ha commentato l'ambasciatore. Applaudendo i gol dei calciatori che ora sono diventati beniamini di due milioni di qatarioti. E sognare per i Mondiali 2022 si può
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