Recessione, Boccia (Confindustria): agire subito, a gennaio dati persino peggiori

Recessione, Boccia (Confindustria): agire subito, a gennaio dati persino peggiori
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Giovedì 31 Gennaio 2019, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 12:45
«Bisogna reagire quanto prima», dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, alla luce della recessione del Paese. Agire subito in modo da compensare» il rallentamento dell'economia globale e dell'Italia, cominciando ad aprire «immediatamente» i cantieri, su cui ci sono risorse già stanziate, compresa la Tav. «Noi abbiamo adesso il problema del rallentamento, a gennaio avremo un rallentamento ancora superiore rispetto al trimestre scorso», aggiunge.

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Su questo il presidente di Confindustria, in occasione di una conferenza stampa con Business Europe, insiste: «Speriamo che il governo faccia propria l'idea di aprire subito i cantieri, e senza voler fare polemiche, a partire dalla Tav». È «una manovra economica compensativa che non fa deficit», rimarca Boccia, rilanciando il fattore tempo. «Dobbiamo reagire di fronte al rallentamento dell'economia globale e della Germania. Era ed è evidente che ci sarebbe stato un rallentamento anche dell'Italia, un Paese ad alta vocazione all'export. Questo significa non fermarci alla constatazione dei dati, ma evidentemente prendere atto della nuova fase e costruire delle misure compensative della manovra economica: aprire immediatamente i cantieri, ci sono risorse già stanziate per oltre 26 miliardi, che superano i 30 miliardi se si considera anche la Tav. Bisogna aprirli quanto prima, si pone una questione temporale oltre che sostanziale», afferma Boccia.

«Non è una questione di trovare le colpe degli altri, ma di dare una soluzione nell'interesse del Paese, mettendo il lavoro e l'occupazione al centro», prosegue.ÿE «siccome abbiamo una fase di rallentamento che viene dall'economia globale, la reazione dell'Italia deve essere su due assi: investimenti privati e pubblici».
Quanto ad un referendum sulla realizzazione della Tav, per Boccia «sposta nel tempo una questione che abbiamo a breve. Noi abbiamo adesso il problema del rallentamento. Se aspettiamo e spostiamo decisioni che vanno a dilatare i tempi, non si aiuta la crescita del Paese». Dunque, conclude, «apriamo i cantieri quanto prima, poi vediamo se servono altri correttivi».
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