Amatrice, il sindaco: «Il governo pensa ai migranti e non ai terremotati: pronti a dimetterci»

Amatrice, il sindaco: «Il governo pensa ai migranti e non ai terremotati: pronti a dimetterci»
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Mercoledì 30 Gennaio 2019, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 14:14

«Siamo stati messi in disparte dopo la tragedia di Genova e dopo il terremoto di Catania e noi non possiamo continuare a vivere di decreti che non riguardano direttamente le nostre emergenze». E' questa l'accusa mossa dal sindaco di Amatrice Filippo Palombini. Insieme agli altri primi cittadini dei comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016, è pronto a dimettersi in segno di protesta contro una ricostruzione che non parte mai e che ha lasciato i residenti della zona in case provvisorie e senza le proprie attività.

«Il governo si è dimenticato di noi», racconta ai microfoni di "Stasera Italia". Un problema che si è acuito secondo Palombini dopo che la preoccupazione principale per questo esecutivo è diventata la situazione migranti: “La ricostruzione non è mai partita, non possiamo accettarlo”.

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