Silvia Venturini Fendi: «Roma unico hub per i giovani talenti emergenti»

Silvia Venturini Fendi, Courtesy of Altaroma Press Office
di Gustavo Marco Cipolla
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Domenica 27 Gennaio 2019, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 13:30
L'esperimento di riqualificazione urbana con un nuovo quartier generale, il PratiBus District di viale Angelico (ex deposito Vittoria dell'Atac) per l'edizione invernale di Altaroma. Il supporto ai giovani designer di cui la kermesse è vetrina a livello internazionale e le sfide per il futuro che riguardano la moda nella Capitale. In un'intervista esclusiva al Messaggero.it, Silvia Venturini Fendi, stilista e presidente di Altaroma, parla dei nuovi progetti della manifestazione capitolina con l'entusiasmo di chi ama il suo lavoro. E ricorda il mitico direttore di Vogue Italia Franca Sozzani. 

Silvia Venturini Fendi: «Nella moda sostenere i giovani per far vincere il made in Italy»

La nuova mission di Altaroma è ormai chiara: sostenere i talenti emergenti. E, anche per questa stagione, ritorna il progetto "Showcase". Di cosa si tratta?

Siamo alla terza edizione di un progetto fortunato che vede coinvolti partner d’eccellenza come Ministero per lo Sviluppo Economico e Ice - Agenzia, lo scopo è dare valore ai brand emergenti e indipendenti per promuovere il made in Italy. "Showcase" è in crescita e coinvolge sempre più marchi contemporanei e start-up interessanti, tutti selezionati per la loro creatività e altissima qualità del prodotto. Durante la settimana della moda, i designer hanno la possibilità, a rotazione, di esporre le ultime collezioni, incontrare i principali addetti ai lavori, interfacciarsi con la stampa italiana e internazionale, interloquire con i buyer provenienti dai mercati più strategici. Inoltre, alcuni fra loro sono stati scelti per partecipare a "Showcase Londra", vetrina prestigiosa che guida i ragazzi all’interno del percorso di internazionalizzazione.
 
Alla stampa più critica piace ricamare sul fatto che la kermesse è in difficoltà, tant'è che ogni edizione sembra l'ultima. E invece...

La manifestazione si basa sul coinvolgimento di attori pubblici e privati, concertare teste e volontà non è mai facile; promuovere esordienti e non brand grandi e noti è altrettanto difficile. Altaroma lavora perché Roma, il territorio, e tutte le realtà italiane e straniere coinvolte siano partecipi e protagoniste in egual misura, affinché i brand che vi partecipano siano valorizzati.
 
A.I. Artisanal Intelligence è un progetto innovativo, nato in seno ad Altaroma, e oggi format che altre fashion week cercano di emulare. Cosa ne pensa?

A.I. è giunto alla sedicesima edizione e si concentra sulle eccellenti professionalità dell’alto artigianato italiano, è motivo di vanto per la nostra manifestazione poter mostrare e godere di questi progetti.
 
Spesso i brand che aderiscono alla manifestazione lamentano l'assenza di buyer in prima fila. Crede che la Capitale sia la sede opportuna per "fare acquisti"? Dopotutto esistono Milano e Firenze...

Abbiamo accreditato oltre ottanta buyer, di cui il 40% stranieri. I brand partecipanti nelle edizioni precedenti sono stati venduti e acquistati grazie al link creato da Altaroma. Dopotutto esiste anche Roma.
 
In calendario ci sono ritorni storici, come la maison Gattinoni, ma anche grandi assenti come Renato Balestra. L'unione, finalmente, fa la forza? 

La presenza di questi ospiti speciali rappresenta il forte legame con le origini della manifestazione e con la tradizione romana, culla dell’Haute Couture internazionale.
 
Cosa è rimasto dell'alta moda a Roma?

L’aspetto che senza dubbio va evidenziato è che l’alta moda ha lanciato Roma nel fashion system, evolvendosi nel tempo, sublimandosi, trasformandosi e adattandosi ai cambiamenti generazionali, e accogliendo questi cambiamenti, diventando infine l’unico hub di emergenti e brand indipendenti in Italia.

Per l'edizione invernale Altaroma sceglie come headquarter, dopo i set di Cinecittà, il PratiBus District. Un esperimento che associa alla moda un tentativo di riqualificazione urbana?

Un esperimento che compiamo ormai da diversi anni. Anche nella scelta delle location c’è il disegno preciso di aprire alle sperimentazioni e alle contaminazioni. Aspetto imprescindibile dell’idea di Fashion che Altaroma sta
promuovendo.
 
Quanto è difficile conciliare il suo ruolo di presidente di Altaroma con quello di stilista per la maison Fendi?

Tutt’altro che difficile. Forse questo rappresenta la parte più facile: entrambi i ruoli sono per me fonte di stimoli e ispirazione, comune denominatore di questo mio incarico.
 
La scomparsa dello storico direttore di Vogue Italia, Franca Sozzani, che con Altaroma ha lanciato il concorso di scouting "Who Is On Nex?", ha lasciato un vuoto nel fashion system. Che ricordo ha di lei?

Di una donna senza paura di dire ciò che pensa. Di una professionista che ha sempre avuto l’intuito di credere e di fare grandi progetti. WION? resta per noi un regalo immenso e prezioso.
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