Alice e lo show delle meraviglie: bambini e vip in sala per il debutto dello spettacolo

Pamela Camassa (foto Giannetti/Toiati)
di Federica Rinaudo
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Domenica 27 Gennaio 2019, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 13:14

“Uh, poffare poffarissimo! È tardi! È tardi”, avrebbe detto il celebre Bianconiglio. Ma in realtà la folla di bambini e ragazzini curiosi di seguire il debutto di “Alice in Wonderland”, ieri sera al teatro Brancaccio, è arrivata con ampio anticipo, insieme ai propri genitori, pur di non perdere le avventure di un cult, una storia senza tempo, tratta dal racconto visionario dello scrittore Lewis Carroll. Un mondo colorato, tra personaggi improbabili e logiche diverse dalla vita quotidiana che ha affascinato, ed affascina, intere generazioni.

 

Nello storico spazio di via Merulana uno show delle meraviglie con un cast di oltre trenta atleti, acrobati e ballerini professionisti provenienti dal Circus – Theatre Elysium, pronti a far uscire dalle pagine del libro gli amatissimi personaggi: Alice, il Cappellaio Matto, il Coniglio, il Gatto del Cheshire e la Regina Nera, sullo sfondo di impressionanti scene 3D. Incantati da una realtà fiabesca dalle mille evoluzioni ecco Alessia Fabiani che non perde di vista i suoi gemelli e Jonis Bascir che tenta invano di arginare l’entusiasmo della sua famiglia numerosa. 

Ad accomodarsi nelle poltroncine rosse, in compagnia del figlio Emanuele e della dolcissima moglie Lucia, arriva anche il campione mondiale di scherma Stefano Pantano che svela di aver più volte seguito la versione cinematografica della favola, diretta da Tim Burton, perché trascinato dalla presenza di uno dei suoi attori preferiti: Johnny Depp, con il suo talento folle e inimitabile. La storia di Alice, in questo show a dimensione famiglia, si arricchisce nella linea dell’amore e così la ragazza si innamora del Principe Azzurro e poi entrambi gli eroi devono superare ostacoli inimmaginabili. Dopo il grande successo registrato in Francia, Ucraina, Russa, Bielorussia e in Cina il progetto della moderna Alice, realizzato da Oleg Apelfed, ha conquistato quindi anche il pubblico romano sorpreso dall’abilità e dalla bravura degli artisti nell’intrecciare molteplici discipline, la ginnastica acrobatica, la recitazione, la danza, unite all’arte circense che, grazie anche ai costumi variopinti e stravaganti e le super proiezioni, contribuiscono a creare un “C’era una volta” decisamente 2.0.

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