Mamme, bambini e nonni in "coabitazione", esperimento tra generazioni a Ventotene

La casa famiglia "La mongolfiera"
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Sabato 26 Gennaio 2019, 16:08
Ventotene  isola della sperimentazione sociale. La La Cooperativa Utopia 2000 onlus, infatti, ha avviato due progetti in cui interagiscono anziani, mamme e bambini. Un intervento intergenerazionale con un’iniziativa, mai realizzata in Italia.

In pratica, si tratta della “coabitazione” di due progetti sociali avviati all’interno di uno stesso stabile di proprietà comunale: una casa- alloggio per anziani al piano terra e al primo piano una casa famiglia per donne in difficoltà con bambini. I servizi all’interno delle due strutture sono diversi, le entrate alle stesse strutture sono separate e le dinamiche giornaliere sono completamente differenti, ma ci sono “spazi di contaminazione”, gestiti da personale specializzato, in cui tutti gli ospiti delle stesse strutture interagiscono.

«Dopo quasi un anno di progettazione, la sperimentazione sta già dando ottimi risultati - dicono dalla cooperativa -  anche grazie alla collaborazione delle attività imprenditoriali dell’isola che, offrendo opportunità di lavoro alle mamme, hanno, di fatto, avviato un percorso di economia virtuosa in grado di coniugare la temporanea esigenza di assistenza di alcuni utenti delle due strutture con delle opportunità lavorative tali da consentire una prospettiva di autonoma permanenza».

La casa famiglia per donne con bambini è stata denominata “La mongolfiera”, in omaggio al tradizionale volo del pallone, caratteristico rito che si ripete a Ventotene durante i festeggiamenti di Santa Candida, patrona dell’isola. Mentre la casa-alloggio per anziani sarà intitolata al compianto sindaco Beniamino Verde, venendo così incontro a un sentimento comune degli isolani. «Nel giro di poco tempo, all’interno della casa-alloggio - aggiungono i responsabili di Utopia - sperimenteremo ‘Hands”, la sartoria sociale già avviata in Umbria presso la nostra struttura di Gualdo Cattaneo. E così come a Gualdo, punteremo a coinvolgere le mamme e i nonni, ma anche gli stessi ventotenesi, nella produzione di borse portaoggetti e altri prodotti con il riciclo di tessuti scartati da grandi marche di abbigliamento»
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