Della mostra fanno parte anche i famosi “Buchi” e “Tagli”, le serie realizzate infrangendo la tela con appunto buchi e tagli per la rompere la distinzione tradizionale tra pittura e scultura. Ma ampio spazio è dedicato anche ai suoi inizi da scultore e al suo lavoro innovativo con le ambientazioni. Le prime opere realizzate tra gli anni ‘30 e ‘40 comprendono sculture di donne, guerrieri e una serie di ceramiche ospitate dall’immaginario sottomarino «Fontana - ha spiegato Max Hollein, direttore di The Met - ha portato il piano della pittura in una terza dimensione. Il suo approccio rivoluzionario rappresenta un momento sismico per l’arte del 20mo secolo, trasformando i dipinti, le sculture e gli oggetti in nuovi concetti di spazio ed ambienti sperimentali. La mostra si estende su due piani del museo newyorkese, il terzo e il quinto. Il quinto piano è quasi interamente occupato dalla “Struttura a Neon”, un arabesco luminoso di oltre 100 metri di tubi al neon realizzata per la IX Triennale di Milano del 1951.
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