Al Resto del Carlino che lo ha intervistato, Dradi ha spiegato: «In un primo momento la mia reazione è stata semplicemente un'alzata di spalle. Poi però ha prevalso l'idea di cogliere l'occasione per un piccolo gesto educativo nei confronti del presunto autore. A me non importa chi sia stato. Mi piacerebbe che fra qualche tempo l'autore, ripassando davanti a quel muro, possa ravvedersi e vergognarsi di aver pensato che quell'epiteto fosse un'offesa». «Il bullismo omofobo e non solo - ha proseguito - è una vera piaga che colpisce gli adolescenti che vivono periodi di fragilità».
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