Trump nel mirino dell'Fbi, indagò se lavorasse per la Russia. Il presidente: capi polizia corrotti

Trump nel mirino dell'Fbi, indagò se lavorasse per la Russia. Il presidente: capi polizia corrotti
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Sabato 12 Gennaio 2019, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 15:04
Il New York Times non molla sul Russiagate. Nei giorni successivi al licenziamento di James Comey da direttore Fbi nel 2017, gli agenti dell'agenzia hanno aperto un'indagine per verificare se Donald Trump lavorasse segretamente per la Russia contro gli interessi americani. Lo riporta il giornale americano, rivelando che gli investigatori hanno valutato se le azioni del presidente Usa costituissero una minaccia alla sicurezza nazionale e il licenziamento di Comey fosse ostruzione di giustizia.

«Wow, ho appena appreso dal "fallimentare New York Times" che gli ex capi corrotti dell'Fbi, quasi tutti licenziati o costretti a lasciare l'agenzia per alcune davvero pessime ragioni, avevano aperto una indagine su di me, senza motivo e senza prove, dopo il licenziamento del "bugiardo" James Comey, un viscidume totale!», ha scritto Trump su Twitter.

Comey era «corrotto», l'Fbi era in subbuglio a causa della sua leadership: «Il licenziamento di Comey è stato un grande giorno per l'America», ha aggiunto Trump. «Tutti volevano il licenziamento di Comey, sia i repubblicani sia i democratici». Trump fa quindi riferimento alle modalità «truccate» con cui è stata condotta dall'Fbi l'indagine su Hillary Clinton.

Comey era direttore dell'Fbi dal settembre 2013. Dopo l'lelezione alla Casa Bianca del 2016 di Trump, l'Agenzia cominciò tre indagini sui rapporti fra il comitato elettorale di Trump e la Russia e sull'ingerenza del Cremlino nelle ultime elezioni presidenziali americane. Dopo essere diventato ufficialmente presidente col giuramento del 20 gennaio 2017, Trump aveva confermato Comey e poi però licenziato (Comey seppe del suo licenziamento dalla tv). In molti sospettarono che la cacciata fosse motivata dall'insistenza con cui l'Fbi stava indagando Trump e i suoi collaboratori. Lo stesso presidente degli Stati Uniti, nella lettera di licenziamento, faceva riferimento a un legame tra la sua decisione e l'inchiesta sulla Russia. Ma poi la Casa Bianca ha più volte cambiato versione sulle reali ragioni della rimozione.




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