I Chichester Psalms in ebraico di Bernstein e i Catulli Carmina di Orff lunedì 14 all'Auditorium Parco della Musica di Roma

Ciro Visco
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Venerdì 11 Gennaio 2019, 15:31
Il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretto da Ciro Visco, sarà protagonista lunedì 14 gennaio (Auditorium Parco della Musica ore 20.30) di un concerto dedicato a due capolavori del Novecento, i Chichester Psalms di Leonard Bernstein e i Catulli Carmina di Orff. Saranno le voci soliste del soprano Marta Vulpi, del mezzosoprano Patrizia Roberti, del tenore Antonio Sorrentino e del baritono Massimo Simeoli ad impreziosire il programma di serata.

Fu in seguito alla commissione di Walter Hussey, decano della Cattedrale di Chichester – noto sostenitore delle arti che aveva già lavorato con Britten, Chagall, Auden H. Moore – che Bernstein scrisse i Chichester Psalms nel 1965. La richiesta molto precisa di Hussey era quella di un Salmo che potesse associare i Cori di Chichester, Winchester e Salisbury in un’unica esibizione in occasione del Festival annuale. Il suggerimento del compositore fu una Suite di Salmi in cui per la seconda volta dopo la Sinfonia Kaddish (scritta nel 1963 in memoria del Presidente Kennedy) Bernstein utilizza la lingua ebraica con la differenza che mentre in Kaddish veniva espresso dolore e angoscia, nei Salmi di Chichester Bernstein esprime gioia e speranza.

Completano il programma i Catulli Carmina, scritti dopo che il trionfo dei Carmina Burana, costrinse Orff ad affrontare la richiesta di molti teatri di una seconda opera che potesse essere affiancata nella stessa serata.
Fu così che nel 1941 per comporre il secondo tassello del trittico musicale dei Trionfi, che comprende i Carmina Burana e il Trionfo di Afrodite vennero presi in considerazione versi di Catullo in cui il poeta racconta il suo amore per Lesbia.
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