Al Ciak, una notte tutta da ridere con la pièce "Il più brutto weekend della nostra vita"

Al Ciak, una notte tutta da ridere con la pièce "Il più brutto weekend della nostra vita"
di di Federica Rinaudo
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Venerdì 11 Gennaio 2019, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 10:30

Abitare il teatro per il tempo di un debutto. E’ stata un pò questa la sensazione provata dai numerosi invitati arrivati ieri sera con lo spirito giusto e decisi a popolare il foyer del nuovo spazio culturale, aperto proprio recentemente, in via Cassia. In occasione della prima dello spettacolo “Il più brutto weekend della nostra vita”, con Maurizio Micheli, Benedicta Boccoli, Nini Salerno, Antonella Elia, con il quale è ufficialmente partita la prima stagione del teatro Ciak, molti amici si sono dati appuntamento per trascorrere una serata piacevole come quelle intime e confidenziali che si vivono nel salotto di casa.

 


Tra i primi a ricevere il benvenuto dei direttori artistici, Michele Montemagno con la moglie Linda Manganelli, ecco l'affascinante Jill Cooper che si complimenta per la determinazione e il coraggio dimostrate nell’affrontare una scommessa così importante. Abbracci, strette di mano, esclamazioni positive si alternano ai flash dei fotografi che nel frattempo non si lasciano scappare l’arrivo di Greg con la moglie Nicoletta, in look nero, anche loro pronti a sottolineare con entusiasmo la partenza di questa nuova avventura romana. Nelle prime file prendono posto anche: Anna Fendi, Pierfrancesco Campanella con Gioia Scola, Claudio Botosso, Gianni Franco. Dietro le quinte intanto Micheli si gusta il suo aperitivo, un gesto scaramantico che non deve mai mancare prima dell’apertura del sipario: “Ogni attore ha i suoi piccoli riti che lo accompagnano ovunque, da sempre. E’ come portarsi dietro un pezzetto di casa, perché il teatro è proprio questo per tutto il tempo che lo respiri per ogni commedia che porti in scena”. Poche parole, efficaci e incisive, prima di spostarsi sul palcoscenico per prendere contatto con lo spazio scenico, così come si faceva un tempo, in attesa di dare vita alla storia, opera del pluripremiato scrittore Norm Foster, tradotta da Danilo Rana e adattata dallo stesso Micheli, che racconta le verità e le bugie di un’amicizia con un umorismo capace di risucchiare lo spettatore. La platea, infatti, si appassiona alle vicende dei quattro protagonisti che non si vogliono bene, non provano stima reciproca anzi si detestano, credono di innamorarsi ma non è vero, credono di divertirsi ed invece sprofondano nella noia, tentano di cambiar vita ma senza esito. In fondo la vita non è fatta solo di amore. Il nostro quotidiano è un insieme di svariati sentimenti come, ad esempio, l’odio che quando non provoca tragedie memorabili riesce, come in questo caso, a far divertire.

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