La presentazione della nuova monoposto, progetto 670, è programmata per il 15 febbraio. La vettura è nella fase finale di costruzione, ormai non si potrà cambiare nulla. Neppure gli uomini che hanno concepito l'auto. La novità del momento, se vogliamo, è che la Ferrari 2019 non ha un papà definito, come succedeva in passato. Uscito di scena Simone Resta che aveva firmato la SF71H dello scorso anno, passato alla Sauber, in realtà il nuovo modello porta il marchio della Direzione Tecnica, quella che era ed è rimasta nelle mani di Binotto. Con lui e i telaisti hanno operato Enrico Cardile e David Sanchez per l'aerodinamica (che quest'anno ha subito le modifiche più rilevanti, almeno in apparenza), Corrado Iotti responsabile della power unit e Guido Di Paola per il motore endotermico.
CAMBIAMENTI
Non ci saranno quindi cambiamenti importanti o rivoluzioni a breve termine nell'organigramma della Gestione Sportiva. Anche se è ipotizzabile che Mattia Binotto abbia dei nomi in mente. Qualche elemento, già nel mirino da tempo, potrebbe anche arrivare dall'esterno, ma senza modificare troppo la squadra. Ieri di è parlato di un nuovo direttore sportivo. Ma non è così: il ds è già in carica da tempo e si chiama Laurent Mekies. Il quarantunenne ingegnere francese, in F1 con la Arrows dal 2001, poi alla Minardi e alla Toro Rosso, aveva fatto il suo debutto con i colori della Ferrari nel paddock di Abu Dhabi, in occasione dell'ultima gara del 2018. È un tecnico esperto, ha avuto il ruolo di responsabile della sicurezza per la FIA (per quanto riguarda quella delle macchine e dei circuiti, è stato vice di Charlie Whiting alla direzione gara. Sarà affidata a lui la gestione dei piloti e soprattutto quella dello studio dei regolamenti e della loro applicazione.
A proposito di piloti, ad affiancare Sebastian Vettel e il debuttante (per la Ferrari) Charles Leclerc, proprio ieri è arrivato il tedesco Pascal Wehrlein, che è stato terzo pilota alla Mercedes, ha gareggiato con Manor e Sauber. Ventiquattro anni, famiglia originaria dell'Isola Mauritius, ha una bella esperienza alle spalle e porterà di sicuro un contributo di conoscenze molto interessante alla Scuderia. Si occuperà soprattutto del simulatore, sistema importantissimo, per sviluppare le monoposto e preparare le corse. Forse sarà al lavoro da oggi, mentre in officina, sotto gli occhi attenti di Binotto si lavora senza sosta per andare al più presto in pista per il primo esame del 2019.
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