Miniero e il suo nuovo “Attenti al gorilla”
un film metafora dell'accoglienza

Il regista Luca Miniero
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Martedì 8 Gennaio 2019, 18:51
«Il gorilla è la metafora di una diversità e di un’accoglienza con la quale dobbiamo fare i conti. È anche l’unico africano che vorrebbe tornare in Africa». Luca Miniero parla così del primate protagonista del suo nuovo film “Attenti al Gorilla”, in uscita nelle sale il 10 gennaio distribuito da Warner Bros. Al centro della storia c’è Lorenzo (Frank Matano), un avvocato fallito, che per recuperare la stima dei suoi tre figli e della sua ex moglie (Cristiana Capotondi) decide di fare causa allo zoo di Salerno. La vince, ma dovrà riportare il primate a sue spese nel suo habitat naturale.

Per risparmiare deciderà allora di portarselo a casa costruendo perfino una simil giungla nel suo salotto. «L’idea di questo film è nata a seguito di una sentenza americana che riconosce ai gorilla lo status di persone non umane. L’adattamento di questa vicenda alla realtà italiana è diventata poi una commedia. Ho voluto fare un film che riflettesse sul rapporto tra uomo e animale», racconta il regista napoletano (“Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”) che ha scritto il soggetto e la sceneggiatura insieme a Giulia Gianni e Gina Neri. Questo grande animale peloso, con la voce di Claudio Bisio, guarda gli uomini convinto che Darwin si sbagliava di grosso perché non è l’uomo a discendere dalla scimmia, ma la scimmia a discendere dall’uomo. 
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