In particolare si punta il dito contro il numero uno del colosso nipponico delle autovetture per aver dichiarato compensi falsi e di averne occultati per un valore di 44 milioni di dollari, oltre al fatto di aver gestito fondi neri.
Il manager 64enne ha affermato di aver "sempre agito con integrità" e sottolineato di "non essere mai stato accusato di nulla" durante la sua carriera decennale nella casa auto giapponese.
La richiesta di scarcerazione mossa dagli avvocati di Ghosn è stata respinta dagli inquirenti proprio in questa prima seduta a causa del timore che l'imputato possa fuggire o inquinare le prove.
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