Uccide il padre in un raptus di follia, per il 14enne una perizia psichiatrica

Uccide il padre in un raptus di follia, per il 14enne una perizia psichiatrica
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Sabato 5 Gennaio 2019, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 17:00

Il ragazzino di 14 anni fermato per aver accoltellato a morte il padre, durante un gioco finito in tragedia a Cervia, nel Ravennate, ha passato la notte al centro di prima accoglienza dell'Istituto penale minorile. Lo prevede la procedura, ma i magistrati si sono già attivati perché, dopo la convalida, possa essere trasferito in una struttura terapeutica. Il giovanissimo indagato, infatti, risulta essere già in cura per un disagio psichico.



E proprio la sua effettiva capacità di intendere e di volere sarà al centro di uno dei primi accertamenti che la Procura per i minorenni di Bologna ha deciso di disporre: una perizia psichiatrica, che verrà affidata nei prossimi giorni a uno specialista. È questa, infatti, la questione principale, forse l'unica, di un futuro eventuale processo. Il delitto è maturato in un contesto familiare apparentemente ordinario, in un appartamento nella zona di Cervia, in provincia di Ravenna. Padre e figlio, stavano giocando, giovedì sera, ingaggiando una lotta scherzosa. All'improvviso, forse per uno scatto d'ira, oppure perché si è spaventato, il ragazzino, 14 anni compiuti da poco, ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito il genitore.

Dalla casa è partita la chiamata ai soccorsi e l'uomo, 56 anni, è stato portato in fretta all'ospedale Bufalini di Cesena, ma dopo poche ore è deceduto. Sono stati quindi avvisati i carabinieri e nell'appartamento è andato il pm della Procura per i minorenni di Bologna guidata da Silvia Marzocchi. Il 14enne, imputabile da pochissimo tempo, è stato interrogato e avrebbe dato agli investigatori una versione lineare di quanto successo, tanto che gli investigatori non nutrono dubbi sulla dinamica. L'aspetto che dovrà essere chiarito è legato, infatti, alle condizioni psichiche del ragazzino. La Procura chiederà la convalida del fermo, ma non la custodia cautelare in carcere: l'idea è quella di trovare una struttura idonea a conciliare esigenze contenitive e cautelari con quelle terapeutiche.

Si tratta, ha detto il sindaco di Cervia Luca Coffari, di «un dramma che vede coinvolto un ragazzo adolescente con gravi problemi e che per questo ci angoscia e ci costerna maggiormente, consapevoli degli sforzi della famiglia in primis per aiutarlo, così come degli specialisti e della comunità educante che lo seguivano con cura. Mi unisco al dolore dei familiari e dei conoscenti, portando a loro tutta la nostra vicinanza in questo tragico momento».

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