Lite sui migranti, mossa Di Maio:
«Porte aperte a donne e bambini»
Gelo Salvini: «Basta ricatti»

Migrante in mare
di Diodato Pirone
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Sabato 5 Gennaio 2019, 07:57 - Ultimo aggiornamento: 13:07

Mini-svolta del governo italiano nella serata di ieri sul tema migranti. Dopo giorni in cui a più riprese il ministro dell'Interno Matteo Salvini, aveva ribadito che l'Italia non era disponibile ad accogliere i migranti da alcuni giorni bloccati su due imbarcazioni al largo di Malta e della Sicilia, ieri l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, dopo aver parlato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha aperto ad una soluzione. «Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo», ha detto Di Maio. La mossa del leader M5s è ragionata: parla di sbarco a Malta proprio per non smentire la chiusura dei porti italiani tanto cara a Salvini.
Il quale dapprima ha replicato dopo dopo 10 minuti ribadendo di non voler «cambiare idea» ma poi si è premura di far sapere che i rapporti fra gli esponeti dei 5Stelle e della Lega restano ottimi.

Si avvicina dunque la soluzione per i 49 migranti delle navi di due ong tedesche, Sea Watch (32 persone salvate il 22 dicembre) e Sea Eye (17 soccorse il 29), arrivate a poche miglia dalle coste di Malta.
I tanti mal di pancia all'interno del Movimento 5 Stelle verso la linea dura sui migranti tracciata da Salvini hanno dunque portato a una correzione di rotta da parte del governo.
Nel corso di un colloquio telefonico tra Di Maio e Conte è stata decisa la nuova posizione: Malta fa sbarcare le due navi umanitarie e l'Italia è pronta a farsi carico di donne e bambini: si tratta complessivamente di 5 donne e 7 minori, tra i quali 3 bimbi.

UNA LEZIONE DI UMANITÀ
«Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare una lezione di umanità all'Europa intera», spiega Di Maio, che coglie l'occasione per attaccare l'Ue: «così non va, la cambieremo con le prossime elezioni europee. Ma i bambini non possono pagare il prezzo di un'Europa che si gira dall'altra parte per non vedere». Dopo che donne e bambini saranno sbarcate delle due navi, aggiunge, «ci mettiamo al telefono con ognuno dei capi di Stato europei e li costringiamo a rispettare le quote previste per ogni Paese».
Il governo di Malta in tarda serata ha dato la propria versione. «Di Maio valuti i fatti prima di fare dichiarazioni contro Malta e la solidarietà europea», ha detto il ministro degli interni del piccolo arcipelago Michael Farrugia. Secondo Malta la posizione delle navi avrebbe obbligato l'Italia a far sbarcare i migranti mentre l'Ue sta già operando per distribuirli fra più Stati.

Salvini dal canto suo prende atto della correzione di linea, ma puntualizza sulle responsabilità e resta fermo sulle sue posizioni: «una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l'Italia. Basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea».
Da Bruxelles, la Commissione europea parla di «intensi contatti» con i Paesi disponibili a trovare una soluzione. Il Consiglio d'Europa chiede di far sbarcare al più presto le persone. E Roberto Saviano attacca frontalmente il ministro dell'Interno Salvini: «smetti di fare il pagliaccio sulla pelle delle persone. Apri i porti», intima lo scrittore con un video ed un post su twitter. Il ministro replica dandogli dello «pseudo-scrittore che non capisce ciò che legge».
Intanto, le navi umanitarie tedesche sono ferme a a pochi chilometri dalle coste maltesi. In mattinata la Sea Watch 3 è stata raggiunta da due navi umanitarie (della stessa Sea Watch e di Mediterranea) con parlamentari tedeschi e giornalisti partite da Malta. Hanno portato viveri ed il cambio all'equipaggio.

Ed uno dei passeggeri si è buttato in mare contando di raggiungere la costa. Ha però desistito dopo pochi metri ed è stato recuperato a bordo.
Dall'altra nave, la Professor Albrecht di Sea Eye, il medico di bordo illustra la situazione: «le persone soccorse si stanno riprendendo ma sono deboli. È per questo che è importante che ci venga assegnato un porto sicuro che possa accoglierle».
 

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