Reddito di cittadinanza, fino a 6 anni di carcere a chi prova a imbrogliare

Reddito di cittadinanza, fino a 6 anni di carcere a chi prova a imbrogliare
di Andrea Bassi
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Giovedì 3 Gennaio 2019, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 16:57
Stranieri e furbetti. Attorno al reddito di cittadinanza, la misura bandiera del Movimento Cinque Stelle, si accende la bagarre. La relazione tecnica che accompagna le bozze in circolazione del provvedimento, prevede che il sussidio venga erogato anche a circa 200 mila nuclei familiari composti esclusivamente da stranieri in possesso del permesso di soggiorno e che risiedono in Italia da almeno cinque anni. Per il capogruppo di Forza Italia, Anna Maria Bernini, pagare il Reddito agli stranieri finanziandolo con il mancato adeguamento delle pensioni sarebbe «una beffa». A difendere la misura, invece, è stato Davide Tripiedi, vice presidente della Commissione lavoro della Camera per il Movimento Cinque Stelle. «Il reddito di cittadinanza», ha detto, «servirà per aiutare chi è in difficoltà e per agevolare il reinserimento lavorativo. È un provvedimento che nessun governo prima di noi è stato in grado di fare».

LE CLAUSOLE
Non solo. Tripiedi ha anche spiegato che «nemmeno un euro andrà a chi tenta di violare la legge. Per i furbetti ci sarà solo il carcere, fino a 6 anni». Ed in effetti quello che qualcuno voglia approfittare delle regole sul Reddito è una preoccupazione che emerge chiara dalla bozza del provvedimento, nel quale sono state inserite una serie di clausole anti-furbetti. Come per esempio quella per impedire i falsi divorzi. Chi si separa continuando a vivere però nella stessa abitazione del coniuge, sarà considerato a tutti gli effetti ancora nello stesso nucleo familiare. Un altro comma della legge vuole invece impedire che un lavoratore si licenzi per prendere il sussidio e continuare la sua opera in nero. Così è stato deciso che il nucleo familiare all'interno del quale c'è un disoccupato a causa di dimissioni volontarie, non potrà accedere al Reddito per un anno dalla data delle dimissioni. Anche i figli maggiorenni, poi, saranno considerati sempre a carico dei genitori se, pur vivendo da soli, non hanno a loro volta figli e sono fiscalmente ancora a carico del padre e della madre.

Per quanto riguarda i requisiti per l'accesso al beneficio, sarà necessario avere un reddito annuo inferiore a 6.000 euro se si vive da soli o a 12.600 euro a fronte di una coppia con quattro figli minori. Per ottenere il reddito di cittadinanza non si guarderà solo all'Isee, come per il Rei, ma anche al reddito familiare con una soglia incrementata a 9.630 euro annui (per il single, crescente al crescere dei componenti della famiglia) se si è in affitto. La bozza del decreto sul reddito di cittadinanza riporta norme in molti casi simili all'attuale Reddito di inclusione (Rei) ma con tetti più alti per il beneficio economico che dovrebbe essere erogato alle persone in stato di bisogno e con regole più stringenti per gli stranieri a partire dal requisito sulla residenza nel nostro Paese che passa da due a cinque anni. Di fatto il reddito, a differenza del Rei, impone una soglia rigida del reddito di partenza. Inoltre non si potranno possedere auto di cilindrata superiore ai 1600 cc e moto oltre i 250 cavalli
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