Paolo Graldi
Paolo Graldi

L’azzardo dei botti e l’incapacità di vietarli davvero

L’azzardo dei botti e l’incapacità di vietarli davvero
di Paolo Graldi
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Mercoledì 2 Gennaio 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 18:34
Il vizio assurdo del botto non guarisce. Migliora di anno in anno, di Capodanno in Capodanno, ma resta forte, incistato in un’insana tradizione che al Sud più che altrove trova militanti invincibili. 
Così, il botto scriteriato, comprato allo smercio clandestino, sparge ancora molto, troppo sangue. 
Il piacere pazzoide della sfida al boato choccante, l’azzardo spericolato, la gara del botto illegale, il prurito insensato e infantile di infrangere leggi e ordinanze per sparare in mezzo alla gente ordigni di varia potenza e tutti ad alto rischio anche stavolta, per il sesto anno consecutivo, non fa registrare lutti. 
Un piccolo passo in avanti rispetto al passato, che tuttavia non cancella ma riduce soltanto, un bilancio complessivo di feriti, con amputazioni di dita e di mani per lo meno e ustioni severe per lo più. 
Duecentocinquanta feriti, alcuni assai gravi, per salutare rumorosamente il nuovo anno, sono un prezzo che non si deve pagare. 

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L’azione di prevenzione, con blitz della Finanza e dei Vigili Urbani, ha probabilmente scongiurato il peggio. 
Ci sono stati massicci sequestri di materiale confezionato in Oriente e magari tenuto in scantinati, nelle viscere di palazzoni abitati da decine di famiglie: un qualsiasi accidente avrebbe trasformato quelle improvvisate Santabarbara in ordigni micidiali per capacità devastante. Insomma, ci sono ancora in giro improvvisati commercianti di bombe e bombette che se ne infischiano delle più banali norme di prudenza e sicurezza: allupati dall’idea di vendere a meno e di guadagnare di più, dribblando la concorrenza delle vendite autorizzate, per le quali i divieti di smerciare botti pericolosi sono divenuti tassativi e generalmente rispettati. 

E’, ancora una volta, la rete del commercio clandestino che coinvolge personaggi senza scrupoli, a tenere in piedi un mercato che le ordinanze dei sindaci, le direttive dei prefetti e le indagini delle questure e delle Fiamme Gialle non riescono a debellare. 
Qui siamo al confine con ramificazioni e territori criminali, se non proprio di bande organizzate. 
Se ne sono viste all’opera in Campania, primatista del ramo: lo spaccio a cielo aperto e però rifornito attraverso schemi sotterranei che ricordano il traffico degli stupefacenti ha subito colpi e contraccolpi e tuttavia ha retto bene all’urto dell’offensiva delle forze dell’ordine. 

Va comunque precisato che le direttive dei comuni hanno trovato larghe fasce di popolazione disponibili a rispettarle. In ampie zone della Capitale, allo scoccare della mezzanotte, il cielo buio, si è illuminato di lampi colorati ma la guerra dei botti, l’uso insensato di piccoli ordigni, non c’è stata. 
Un silenzio rassicurante ha avvolto interi quartieri anche se in diversi altri si è scatenata la rabbiosa e incivile rappresaglia sui cassonetti dell’immondizia, straripanti di sacchi e cartoni, per la mancata raccolta degli ultimi giorni. 
Centosessanta interventi dei vigili del fuoco raccontano bene di un fenomeno che ha in sé il germe del contagio, che trae le sue cattive ragioni dallo scandaloso disservizio dell’Ama, al quale sta interessandosi la procura della Repubblica. 

Rifiuti e reati, assenteismo pernicioso e disorganizzazione più centri di smistamento che vanno a fuoco, si sono incontrati per le strade di Roma e i frutti velenosi di questa ennesima stagione si stanno moltiplicando. Manca spesso l’elemento civico condiviso, la collaborazione tra enti pubblici e cittadini, il senso del bene comune e di comunità, come ha richiamato lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo saluto agli italiani. 
L’intera materia della trasgressione inguaribile, sulla sponda della domanda e su quella dell’offerta, andrà riesaminata con calma per ridare slancio a costumi di convivenza accettabile. La scuola, dalle cattedre, avrà un ruolo importante e dovrà fare la sua parte. Nuove leggi, attente al mutarsi dei dinamismi commerciali, aiuteranno a punire le trasgressioni più ostinate. 
Della notte dei botti illegali devono restare nel cielo solo gli arabeschi colorati dei giochi d’artificio. 
La magia della luce alla quale affidiamo sogni e desideri dell’anno che verrà. 
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