Nel videoclip viene esaltato lo sguardo di La Zero, in primo piano e su uno sfondo nero. La fotografia minimalista ed essenziale e la scelta di girare le immagini con un iPhone fanno percepire quanto La Zero abbia voluto dare tanta importanza alle parole del testo e alla storia di Nina; l’artista presenta, con sincerità e con un linguaggio diretto, due mondi contrapposti: da una parte quello tenero dei bambini, dall’altra quello aspro e duro dei grandi con cui Nina dei fare i conti ogni giorno. I fotogrammi comunicano la tenerezza di un’età e la speranza della bambina di poter aspirare, un giorno, alla meraviglia; tutto viene esaltato dall’immobilità di La Zero, che con espressività inerme e con sguardo fermo evoca una e tante Nina che vivono in carcere, inconsapevoli del mondo che c’è al di là delle sbarre.
“Nina è brava” - prodotto dall’etichetta Clodio Music, scritto da La Zero con il Maestro Francesco Morettini arrangiatore del brano, Emiliano Palmieri, Luca Angelosanti e Giorgia Facchini – affronta argomenti di una grande importanza sociale: il tema della condizione minorile e femminile in carcere e quello, troppo spesso strumentalizzato, dell’immigrazione. Le tematiche, fortemente attuali, vengono trattate con un’estrema sensibilità attraverso parole semplici ma dirette e grazie all’interpretazione di La Zero, che nel brano ha inserito incursioni del dialetto napoletano, per enfatizzare ancor di più la forza e la dolcezza della bambina.
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